SALUTE
Adolescenti e salute mentale: un percorso ad ostacoli
In aumento i giovani con disturbi psichici: ansia, depressione, insonnia, panico ed effetti post-traumatici da stress
Nella fascia d'età dai 10 ai 19 anni disturbi come ansia e depressione rappresentano il 40 % di tutte le diagnosi per malattie mentali. Il dato è emerso in occasione del convegno “Dall'età evolutiva all'età adulta: transizione e tutela della salute mentale, percorsi interdisciplinari e presa in carico”, realizzato da Fondazione Onda e dalla Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf), con la Regione Lombardia e il sostegno incondizionato di Otsuka Italia. L’Italia è purtroppo fanalino di coda in materia di fondi dedicati alla salute mentale (3% della spesa sanitaria), uno scenario preoccupante se confrontato con la necessità sempre più impellente di attuare servizi e programmi funzionali per tutte le fasce di età, in primis i giovani.
Da studi recenti risulta che il 78 % dei bambini che ricevono una diagnosi di disturbo mentale durante l’infanzia (ansia), è a rischio di disturbi psicopatologici anche più avanti nella vita. Così pure gli adolescenti con diagnosi di disturbo mentale, hanno un rischio sei volte superiore di disturbo psichiatrico da adulti. A queste situazioni, purtroppo, si aggiunge un’incidenza preoccupante di suicidio, seconda causa di morte nei giovani di età compresa tra i 10 e i 25 anni.
«E gli anni di Covid-19 hanno portato a un aumento dei disturbi psichici, in particolare ansia, depressione, insonnia, panico ed effetti post-traumatici da stress, investendo i giovani come una vera e propria ondata epidemica»: a dichiararlo sono Claudio Mencacci e Matteo Balestrieri, co-presidenti di Sinpf . Sicuramente la pandemia Covid-19 ha agito da amplificatore su una tendenza che era già in atto, tanto che molti giovani d’oggi sentono in prima persona il peso ereditato di un mondo in crisi e in guerra. Per di più, con la legislazione attuale, al compimento del 18mo anno, gli adolescenti perdono il diritto a usufruire delle prestazioni nell’ambito della neuropsichiatria infantile.
Lo scenario assume contorni ancor più drammatici nel caso di quei giovani che alla fine del percorso scolastico perdono anche le figure di supporto all’interno della scuola. Questi maggiorenni con problemi psichiatrici, quindi, si trovano ad abbandonare il luogo di cura frequentato fino al compimento dei 18 anni per passare a carico del Servizio nazionale di psichiatria, dove non sempre trovano un ambiente in grado di fornire loro l’assistenza adeguata, con interruzione della cura e aggravamento del disturbo mentale. Le conseguenze sono spesso disastrose, con abuso di sostanze psicoattive e marginalizzazione.
«Tenuto conto che molti adolescenti dei giorni nostri con problemi psichiatrici vivono un grande disagio, è fondamentale che esprimano a gran voce questo disagio in modo che si intervenga tempestivamente, garantendo che il servizio di presa in carico sia efficace e non lasci indietro nessuno»: sono le conclusioni di Francesca Merzagora, presidente della Fondazione Onda.
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