SALUTE
Artrite psoriasica: una malattia a due facce
Le conseguenze possono portare danni ossei irreversibili, ma oggi con le cure disponibili si può agire sull’infiammazione
L’artrite psoriasica è una patologia che potremmo paragonare alle due facce di una moneta, manifestandosi con dolori articolari per una infiammazione cronica autoimmune e con gravi lesioni a livello cutaneo sul corpo. In Italia colpisce oltre 300mila persone.
Se la malattia non viene individuata per tempo e gestita con competenza dal dermatologo e dal reumatologo insieme, le conseguenze possono essere gravi, con danno osseo irreversibile in un'alta percentuale di pazienti (47% dopo due anni). Dermatologo e reumatologo hanno quindi un ruolo determinante nel percorso diagnostico del paziente e nella successiva scelta del trattamento terapeutico. Con le cure oggi disponibili non solo è possibile agire sull'infiammazione, controllandone il dolore, ma rallentare anche il danno alle articolazioni.
«Coloro che soffrono di psoriasi - fa presente il professor Stefano Piaserico, dermatologo all'Università di Padova - non devono sottovalutare la comparsa di dolori articolari o tendinei di una certa durata, poiché se la malattia non viene trattata subito si rischia di compromettere seriamente la qualità di vita».
«La malattia ha un esordio lento e le manifestazioni cliniche possono essere molto diverse da persona a persona, talvolta confuse con i sintomi di altre forme di artrite - avverte Roberta Ramonda, docente di reumatologia alla stessa Università di Padova - di conseguenza una diagnosi precoce è fondamentale per evitare i gravi danni articolari che ne possono derivare a livello osseo».
Fortunatamente esistono strumenti on line che ci aiutano a individuarne per tempo i sintomi. Oggi, sul sito “Vicini di Pelle” di AbbVie, si può consultare un questionario di screening, validato da un gruppo di medici esperti. «Questa malattia si accompagna a forti dolori e a limitazioni nei movimenti, oltre al coinvolgimento psicologico per le inevitabili e ben visibili manifestazioni cutanee» a ricordarlo è Antonella Celano, presidente dell 'Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare. «Le persone con psoriasi che cominciano ad avere dolore, rigidità o gonfiore alle articolazioni - prosegue la dottoressa Celano - non pensano che questi sintomi siano i primi segnali di una malattia reumatica cronica, mentre dovrebbero fare subito il test di screening e parlarne con il proprio medico, che poi farà da ponte con il reumatologo».
Oltre al test di screening, sul sito si possono trovare anche indicazioni sul centro reumatologico più vicino. L’Artrite psoriasica può manifestarsi in qualsiasi periodo della vita ma più frequentemente tra i 30-50 anni di età, con la stessa incidenza tra uomini e donne. Nella maggioranza dei casi il quadro patologico cutaneo precede quello articolare e il 30% circa delle persone con psoriasi si ammala anche di artrite psoriasica. Non è ancora del tutto chiaro quali siano le cause che determinano l'artrite psoriasica, probabilmente accanto a fattori immunologici figurano anche fattori genetici.
I sintomi più comuni sono: affaticamento generalizzato, gonfiori, dolore e rigidità (soprattutto al mattino) in una o più articolazioni con calore e arrossamento cutaneo, striature e sfaldamento delle unghie, arrossamento e prurito agli occhi. I pazienti con artrite psoriasica hanno un maggior rischio di andare incontro più facilmente a malattie cardiovascolari, diabete, sindrome metabolica e depressione.
Se si ha la psoriasi e si manifestano dolori persistenti alle articolazioni è molto importante farsi visitare al più presto da un medico specialista. Con i farmaci oggi disponibili si possono non solo controllare i sintomi ma ridurre anche il danno alle articolazioni. È possibile raggiungere questi obiettivi seguendo un percorso definito treat to target (T2T), che prevede l’adeguamento della terapia a un programma prestabilito e personalizzato nel singolo paziente.
Dal punto di vista farmacologico trovano buon utilizzo gli antinfiammatori non steroidei e l’infiltrazione nelle articolazioni di glucocorticoidi, insieme sempre ai comuni antidolorifici. Sono infine consigliabili da parte del medico la terapia fisica e occupazionale, la perdita di peso, uno stile di vita sano.
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