LA SITUAZIONE
Assistenza a domicilio per i giovani pazienti
La ricerca svolta da Bicocca e Politecnico sul grado di soddisfazione dei genitori dei figli ricoverati nei reparti pediatrici lombardi
Due università milanesi, la Bicocca e il Politecnico, si sono valse dei dati raccolti dalla società di consulenza Progea per verificare il grado di soddisfazione dei genitori con figli ricoverati nei reparti pediatrici di alcuni ospedali della Lombardia. Uno dei motivi di questa ricerca è la constatazione che da qualche anno la sanità è cambiata: se prima al centro dell’assistenza c’era l'ospedale, oggi prevalgono le cure ambulatoriali e i ricoveri, quando non se ne può fare a meno, sono sempre più brevi.
«Di conseguenza - fa osservare Eugenio De Bernardi, presidente dell'Associazione milanese del Bambino in Ospedale (ABIO) - anche la nostra attività di volontariato, il cosiddetto Terzo Settore, deve adeguarsi al cambiamento».
«Non è stato un lavoro facile - fa presente Rinaldo Zanini, consulente esterno del Ministero della Salute per la Regione Lombardia nell’area materno-infantile e coordinatore della ricerca in tutte le sue fasi - ma l'impegno di un gruppo di esperti, professionisti, volontari e genitori ci consentirà in futuro di operare nel modo migliore».
«I volontari di ABIO - aggiunge Giovanni Corrao dell'Assessorato al Welfare della Regione Lombardia - devono rendersi conto che i bisogni assistenziali dei bambini e il sostegno ai genitori troveranno sempre più risposte fuori dall’ospedale».
Il problema primario era quello di capire quali fossero le nuove esigenze dei bambini malati e delle loro famiglie. Nel processo di raccolta dei dati sono stati coinvolti tre target: i professionisti sanitari degli ospedali, i pediatri di libera scelta e i volontari ABIO.
«Negli ospedali sono stati intervistati 106 sanitari, tra medici e infermieri - conclude il professor Antonello Zangrandi, ordinario di Economia delle aziende pubbliche all’Università Bocconi - la maggioranza considera positiva la presenza del volontariato nei reparti pediatrici, rivolta a creare un ambiente confortevole per i piccoli pazienti».
Anche gli 88 pediatri di libera scelta del territorio milanese che hanno risposto all'intervista si sono dichiarati molto favorevoli (89%) a un coinvolgimento del volontariato a casa del paziente, mentre il 60% è contrario alla presenza di volontari nei loro ambulatori. Infine sono stati sentiti i volontari ABIO: il 60% si sente particolarmente utile nei rapporti con le famiglie dei bambini, mentre il 50% richiede per l'assistenza domiciliare, dopo il ricovero in ospedale, la presenza di un caregiver professionista, oppure la possibilità di seguire un percorso di formazione specifico.
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