DISCO E LIBRO
Attenzione! È giunta l’Ora delle Distanze
Un libro, un 45 giri e le illustrazioni dell’ex tastierista dei Bluvertigo. «Si può restituire colore a un mondo che pare ormai annoiato dai sogni»
Scorrono le immagini di un videoclip. Una San Diego in bianco e nero, piatta, anonima, quasi non esistesse distinzione fra il giorno e la notte. Auto della polizia agli angoli delle strade, bolidi che sfrecciano sull'asfalto, esseri umani che si aggirano sui marciapiedi come angeli smarriti, senza un paradiso al quale ritornare. Ma quel luogo “dove” esiste ed è il momento di rientrarvi per sfuggire a un mondo ormai annoiato dai sogni. Quell’altrove, ci rivelano Lory Muratti e Andy, si chiama Distanze. Un paradosso, ma è proprio tale cortocircuito logico alla base di “L'ora delle distanze”, nuovo progetto dell’artista varesino, prodotto da The House of Love, che ha trovato il partner ideale nel tastierista e fondatore dei Bluvertigo per dare un’ulteriore dimensione al proprio poliedrico percorso. Un libro (Miraggi Edizioni), un disco (Riff Records) e un videoclip diretto dallo stesso Muratti come da anni nella sua urgenza creativa, ma questa volta, la pagina scritta è accompagnata da illustrazioni del suo co-autore, anche apprezzato esponente della pop art contemporanea. L’incontro con i due artisti è l’occasione per raccontare un progetto affascinante e per comprendere questo paradosso: «Nella vita reale le distanze sono ciò che ci tiene lontani, ma nel mondo evocato da quest'opera hanno il valore opposto, sono quell’altrove nel quale recuperare i colori del proprio essere vivi», affermano all’unisono perché mai come in questo caso si può parlare di arte a due voci nella quale si miscelano sensibilità che hanno trovato il loro punto d'incontro in quest'opera.
Urge un passo indietro, a una notte dell'inverno 2008 nella quale Andy e Lory si trovano esclusi dal mondo da una nevicata: «Avevo un soggetto per un cortometraggio - spiega Andy - che immaginava un protagonista proiettato all'interno dei miei quadri, in quella che ho sempre considerato una personale Cartoonia. Quella notte ne parlammo e l'idea rimase, mai veramente sopita ma pronta a trovare concretezza in un momento preciso». Aprile 2024: ecco l'ispirazione, un filo rosso narrativo che il Muratti scrittore ha colto in quadri che «per me - spiega Andy - erano opere non connesse fra loro, archiviate da anni» ma «figlie tutte della sua sensibilità», aggiunge Muratti. E così (ri)nasce Fluon, nome che ha un peso nella storia artistica di Andy. È lui il protagonista del libro, il “pusher del colore” che, incaricato da una donna misteriosa al telefono, porta note cromatiche in esistenze in bianco e nero. Ma, quando la giornata termina, Fluon ha bisogno di rigenerarsi con un viaggio in un luogo fatto di colore chiamato Distanze. E a introdurlo, per due musicisti, non poteva che essere un brano secondo una formula inedita: quella di un 45 giri in vinile, pubblicato lo scorso 4 ottobre, che fa idealmente da copertina attraverso la title track e da retrocopertina con il lato B dal titolo “La caduta”. «La fruizione lato A-libro-lato B può essere un buon percorso», spiega Andy e gli fa eco Muratti: «Solitamente il mio concept disco-libro era basato sulla complementarietà, mentre in questo caso i due feticci si completano». E il termine feticcio non è casuale, perché si parla di oggetti fisici che fanno da punto di contatto fra il mondo reale e quello creato dagli artisti: «È proprio questo il percorso del quale parliamo, non c'è la pretesa di lanciare messaggi - osserva Andy -. Semmai il proposito è quello di invitare chi si avvicinerà a “L'ora delle distanze” a compiere con noi un viaggio nella propria interiorità per uscire dalla decadenza che ci circonda e recuperare i colori del proprio essere umani. Perché, non è scontato, è possibile farlo». In un passaggio di “L'ora delle distanze” Lory Muratti e Andy affermano: «Qui nella controcorrente ci sentiamo gli stessi di prima ma siamo danneggiati». Ecco, forse, attraverso questo viaggio psichedelico, si può provare a riparare un po' di quel danno.
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