SORSEGGIANDO
Cocktail: la mixologia è la star del grande schermo
I drink protagonisti di numerosi film. Dal Martini al Bloody Mary
In una delle pellicole cult di Hollywood, Casablanca, l’affascinante Rick Blaine interpretato da Humphrey Bogart gestiva il Rick’s Café Américain e brindava “Alla tua salute, bambina” rivolgendosi a una bellissima Ingrid Bergman con cocktail talvolta sorseggiati assieme a lei. Ma non solo nel film diretto nel 1942 da Michael Curtiz cocktail e cinema sembrano formare un binomio perfetto: i drink sul grande schermo abbondano e hanno contribuito molto spesso a creare vere e proprie tendenze.
E ogni personaggio ha un suo cocktail che lo contraddistingue.
James Bond e il Vodka Martini, Drugo di Il Grande Lebowski e il White Russian, Il Grande Gatsby e il Gin Rickey, drink per il quale aveva una vera e propria passione Francis Scott Fitzgerald, l’autore del romanzo che ha dato il “la” alla trasposizione cinematografica con Leonardo Di Caprio.
E se, agitato e non mescolato in stile 007, o presenza anche in Via col vento, in una scena di una pesante discussione tra Rhett Butler e Rossella O’Hara, o in Addio alle armi ordinato in una scena cruciale da Gary Cooper, il Martini, segno di stile, risulta uno dei cocktail maggiormente presente e in molti casi quasi co-protagonista nella storia del cinema, molti altri drink sono assurti a vere e proprie star sullo schermo.
A partire dal Bloody Mary, la cui stessa storia sembra legata a Hollywood con un nome che sarebbe ispirato alla star del cinema muto Mary Pickford: lo troviamo in I Tenenbaum di Wes Anderson, ma anche in “Il club delle prime mogli” e soprattutto in Il diario di Bridget Jones canta Can’t help falling in love e beve invece Mai Tai a base di rum bianco e rum scuro, liquore all’arancia, orzata e lime, sempre in parti ben calibrate, nel 1961 Elvis Presley in Blue Hawaii, che da qual momento compare sulla carte dei cocktail di ogni bar degli Stati Uniti.
Un giovanissimo John Travolta si muove sulla pista da disco music in La febbre del sabato sera e tra un ballo e l’altro non disdegna il 7&7, il drink più di moda alla fine degli anni Settanta, il cui nome deriva da quello del whisky e della gazzosa utilizzati per crearlo.
Ma non si pensi che siano solo i divi del cinema ad apprezzare i drink: oltre alla già citata Ingrid Bergman in Casablanca, anche attrici iconiche hanno contribuito a rafforzare l’unione tra cinema e cocktail. Anche senza arrivare agli anni Novanta quando le quattro amiche di Sex and the City vanno pazze per il Cosmopolitan, dalle modaiole chiamato semplicemente “Cosmo”. Facendo un salto indietro negli anni, almeno due sono gli esempi di bellissime della storia del cinema che bevono o preparano cocktail. Nel 1959 è Marylin Monroe in A qualcuno piace caldo non solo non disdegna di sorseggiare alcool dalla sua fiaschetta nascosta sotto i vestiti, ma si impegna anche in una scena nella preparazione del Manhattan da condividere con le amiche e nascondere in un posto sicuro. Ed era sempre Marylin Monroe nel 1955 a bersi un Martini in Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder, mentre Tom Ewell preferisce un Whiskey Sour.
Nel 1961 basta spostarsi in Colazione da Tiffany per assaporare con la bella Holly Golightly, interpretata da una meravigliosa Audrey Hepburn, un White Angel, cocktail che la protagonista di un film amatissimo da sempre preferisce a colazione al posto del latte.
Vedersi invece offrire un Tom Collins da un Robert De Niro ex psicologo della Cia in pensione e sospettoso padre di una futura sposa nella divertente commedia Ti presento i miei del 2001 significa essere accolti e accettati nel “cerchio di fiducia” familiare.
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