SPIRITISMO
Da una tazzina all’Italia dei misteri
La tazzina vibra e vacilla. A pochi giorni dall’elezione di Giovanni Paolo II, alla domanda su chi sarebbe stato il nuovo pontefice dopo la morte di papa Luciani, forma una parola che apparentemente non dice nulla, al punto che gli uomini seduti attorno al tavolo mentre aspettano la stampa del giornale dove lavorano chiedono allo “spirito” che la muove di essere più chiaro. Ma quando tre giorni dopo eletto papa Wojtyla, qualcuno, in redazione, dice che è quello indicato dalla tazzina (nella foto in alto), che però non aveva trovato la W, la J e la Y.
L’INIZIO DELLA STORIA
Nasce alla fine degli anni Settanta alla redazione della “Prealpina” la storia che dà il via al libro “I misteri della tazzina” (Minerva Edizioni), di Flavio Vanetti, allora collaboratore alle prime armi del quotidiano varesino, oggi giornalista professionista esperto di sport e che dal 2008 cura sul sito del Corriere della Sera il blog “Mistero bUFO”, e Sabrina Pieragostini, giornalista professionista che si è occupata in tv nazionali di misteri, dalla vita aliena al paranormale, argomenti che tratta ancora nel suo blog Extremamente.it.
LE SEDUTE
«Anch’io ho assistito a un paio di sedute – racconta Flavio Vanetti -: era una sorta di gioco a cui prendevano parte Gaspare Morgione, Fausto Bonoldi, Enzo Tresca e Maniglio Botti che trascriveva “i verbali” a macchina». Un divertimento, anche perché «non è che la tazzina, che poi era un bicchierino, rispondesse sempre». Ma da quei ricordi ai quali gli era capitato un paio di volte di essere presente, uniti al materiale che gli è stato consegnato alla morte di Gaspare Morgione dalla moglie Agnese, tra cui «un paio di capitoli di due romanzi, racconti generati dallo spirito con cui dialogava il fratello di Morgione, Luigi», Vanetti e Sabrina Pieragostini hanno dato vita a una sorta di «sequel dei misteri d’Italia di Buzzati - prosegue il giornalista -, senza naturalmente di avere la pretesa di imitare il grande Buzzati, ma il concetto è quello di un viaggio nell’Italia dei misteri con storie legate alle varie tipologie, ai luoghi demoniaci, agli Ufo».
LE STORIE
«Storie - aggiunge Sabrina Pieragostini - incontrate nella mia passione, che per me ha anche un valore professionale». Non un saggio sul paranormale, non una guida new age. Nessuna pretesa di smentire o svelare fenomeni che rientrano nella sfera del paranormale. Ma piuttosto un viaggio, percorso insieme dall’autrice e dell’autore. Un viaggio curioso e che incuriosisce. Ecco allora che ai racconti di Flavio Vanetti, la cui genesi risale alla Prealpina, a Morgione, ma anche a particolari raccolti con la sua rubrica dedicata soprattutto agli Ufo, tra cui gli avvistamenti in Valmalenco, il caso di Piero Zanfretta e di “abduction”, persone che dichiarano di essere entrate in contatto con alieni, avvistamenti e fenomeni strani, Sabrina Pieragostini aggiunge la visita a una medium che afferma di aver canalizzato lo spirito di Gustavo Rol, sensitivo ritenuto una delle figure più enigmatiche straordinarie e speciali del XX secolo.
IL MEDIUM
Per molti un illusionista, per molti uno Spirito Illuminato. E ancora: tra i ventun capitoli Sabrina Pieragostini parla anche delle due scuole di spiritismo di Napoli e Firenze, della filosofia che vi è sottesa, del tema di che cosa succede dopo la morte con testimonianze ma anche con il pensiero di chi sta studiando il fenomeno dal punto di vista medico, psicologico, biologico, vincendo in molti casi lo stigma per «cercare risposte a quelli che sono interrogativi esistenziali: che cosa c’è dopo la morte, se siamo soli nell’universo, che cosa succede ai sensitivi che affermano di parlare con i morti o con gli angeli».
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