ARREDO
Dentro e fuori per creare un senso di continuità
L’esterno è il nuovo territorio da esplorare, scoprire e ridisegnare
Oggi più che mai emerge una nuova tendenza dell’abitare ovvero spazi ‘fluidi’ dove l’interno si fonde con l’esterno e viceversa. Le separazioni nette tra indoor e outdoor vanno progressivamente riducendosi; gli spazi si collegano, si allargano le funzioni. Un giardino d’inverno nel soggiorno, una lounge in terrazza collegata alla cucina, uno spazio outdoor/relax adiacente alla stanza da letto o al bagno… divengono ambienti continui con il resto della casa, senza separazioni.
L’outdoor è il nuovo territorio da esplorare, scoprire e ridisegnare. Specialmente con il clima impazzito ci ritroviamo a pranzare fuori a novembre e magari a dover rimanere in casa per le piogge a maggio… ma lo spazio esterno rappresenta un plus per tutti. La cosa importante è investire sui prodotti giusti e avere la garanzia del massimo comfort e delle qualità attraverso materiali duraturi e confortevoli, adatti a rimanere magari fuori tutto l’anno senza necessariamente essere riposti in luoghi protetti durante l’inverno. Ed ecco che ciò che prima era appannaggio solo degli spazi interni amplia le sue performance anche all’esterno.
L’esempio lampante sono le cucine: molti brand stanno puntando su sistemi outdoor che nulla hanno a che invidiare con le cucine super accessoriate che piacciono tanto agli italiani. La prima cucina outdoor di Zampieri, per esempio, è ispirata al tema architettonico della loggia che risponde alle nuove esigenze del vivere attuale e alla voglia di trascorrere sempre più tempo all’aria aperta. Un programma open air con tutti i comfort e i pregi di una cucina indoor, concepito come prolungamento della casa, dello spazio abitativo in/out.
Una Loggia, appunto. Una cucina architetturale dalla spazialità multiforme e aerodinamica, in perfetta coerenza con il contesto che la circonda e che si caratterizza per la progettazione di elementi ben definiti in grado di creare una divisione estetica e operativa tra la zona lavaggio e preparazione e l’area riservata alla zona giorno. Loggia Out_Santorini ha una robusta struttura in alluminio e anta con telaio in alluminio e profilo integrato effetto gola per una funzionalità elegante e sicura. Le linee geometriche, sviluppate in orizzontale e in verticale, rappresentano il tratto distintivo e creano un gioco di volumi pieni e vuoti rendendo Loggia Out Santorini una cucina scultorea. Nel prospetto è scandita da lame in metallo e altri materiali che definiscono i vari ambiti di funzione e di contenimento e ritmata nel top dai diversi livelli progettati in diverse varianti. I cassetti e i cestoni sono realizzati in alluminio anodizzato effetto inox con sponda carenata, guide inox 316 a estrazione totale e con ammortizzatori di chiusura.
Un’ulteriore cura è stata dedicata ai materiali, selezionati per le loro qualità estetico-sensoriali e trattati per poter resistere in ambiente esterno, persino in quello marino: dai metalli e cerniere con finitura nichelata fino al legno massello di frassino termotrattato. Altro esempio di arredo che sino a pochi annoi fa era impensabile per l’esterno sono i tappeti! Ebbene sì, per il massimo comfort e relax cosa c’è di meglio di sdraiarsi su un comodo divano sul terrazzo o in giardino con ai piedi un morbido tappeto? Lo sa bene G.T.Design che, infatti, offre una ricca varietà di tappeti contemporanei da esterni altamente performanti e adatti ai progetti più diversi. Realizzati con filati ad alte prestazioni e pregiate fibre naturali, i tappeti disegnati da Deanna Comellini per G.T.Design uniscono funzionalità ed estetica e sono altamente resistenti agli agenti atmosferici e ai raggi UV.
Coconutrug, per esempio, è realizzato in fibra di cocco, disponibile in un’ampia varietà di colori solidi grazie ad una peculiare tecnica di tintura. Ci sono poi filati tecnici alta-mente performante uniti al feltro di lana, storico materiale utilizzato dai nomadi in Asia. Le Yurte dai tempi antichi sono state coperte di feltro perché era il materiale più alla portata di mano dei pastori nomadi dell’Asia centrale, perché per produrlo non necessitava alcun attrezzo da trasportare, solo acqua calda, lana e olio di gomito.
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