LA STORIA
Festa della mamma, le origini
Antico rito cerimoniale legato alla fertilità, passaggio dall’inverno all’estate, ricorrenza dedicata alla maternità e legata alla figura della Madonna nel mese a lei dedicato, ricorrenza oggi sempre più commerciale e che forse anche in passato venne utilizzata per rilanciare economicamente alcuni settori che potessero essere fonti di dono, la festa della mamma ha anche un significato di amicizia e di pace.
LE ORIGINI
Tra gli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento, infatti, la pacifista americana Ann Reeves Jarvis, al termine della guerra civile, promosse una serie di “feste della mamma” con l’obiettivo di favorire l’amicizia tra le madri dei Nordisti e del Sudisti attraverso incontri conviviali. Un testimone che fu raccolto all’inizio del Novecento da sua figlia Anne con numerosi eventi dedicati alle madri e che nel 1870 anche la poetessa americana Julia Ward Hove aveva raccolto nella sua “Mother’s Day Proclamation”, in cui esortava le donne ad assumere un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli Stati americani.
LA FIGURA MATERNA NEL MONDO
E della figura materna come fulcro di riappacificazione dei conflitti o di sostegno anche ai figli di altre mamme lontane ci sono sicuramente esempi nel mondo. Dalle mamme di soldati russi che, unite a un’associazione di attiviste, avevano lanciato una petizione per chiedere il ritiro delle truppe dall’Ucraina, facendo tra l’altro coincidere il loro gesto con la festa della mamma, che in Russia si celebra a fine novembre, a quelle riunite nell’associazione Plaza de Mayo, che da oltre quarant’anni chiedono dei loro figli “desaparecidos” vittime della dittatura militare argentina tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Prime a esporsi in situazioni di conflitto. Ma anche quei gruppi di madri che si occupano di sostenere anche nella quotidianità, in molti Paesi, studenti stranieri lontani da casa.
IL RUOLO FONDAMENTALE DELLE MADRI
«Anche oggi la figura materna sarebbe essenziale come funzione di contenimento del conflitto - sottolinea Raffaella Pasquale, psicologa esperta nella ricerca nel campo dell’età evolutiva e nel sostegno ai genitori -. Ma quello che nella società odierna serve è passare dalla posizione narcisistica alla funzione materna, e per materna possiamo comunque intendere anche la figura maschile come contenimento e gestione dei conflitti. Purtroppo molto spesso assistiamo a una competizione e a una concentrazione, anche da parte del genitore, su quella che è la “vita da favola” dei social. Mentre le madri sono davvero fondamentali nel tenere insieme e salvaguardare la vita, di cui sono nume tutelare». Altro esempio di collaborazione in questo senso può essere rappresentata anche dai comitati genitori, dove spesso le voci delle mamme tengono le fila.
© Riproduzione Riservata