PREPARAZIONE
Food organizer: un aiuto in cucina
I consigli dell’esperta Elisabetta Sala. Ottimizzare la lista della spesa, no al menù settimanale e sì al salvaspazio
Stare immobili davanti agli scaffali della dispensa osservando barattoli, pacchi di pasta, riso, conserve sperando che per magia possano ispirare il piatto del giorno. Ma sono tutti irrimediabilmente bocciati. Per poi spostarsi verso il frigorifero, aprirlo, e cercare la base per preparare quel qualcosa di buono da cucinare. Ma che non c’è perché è finito e ci siamo scordati di riacquistarlo. Passare poi al freezer, sperando che ci sia l’ultima chance per svoltare prima di mettersi ai fornelli. Perché, pensare cosa dover cucinare e mettere d’accordo tutta la famiglia, può diventare un incubo.
Uno stress che, soprattutto dopo una giornata di lavoro, si vorrebbe evitare. Del resto, il problema non è cucinare, ma scegliere cosa preparare, pensare alla ricetta. Si vorrebbe restare light, ma allo stesso tempo gratificarsi. Evitare di mangiare sempre le stesse pietanze e spezzare la noia. Non solo, la complicazione sale quando ci sono i figli da accontentare. Tenere insieme tutto, ogni giorno, è una vera e propria impresa. Se poi bisogna fare i conti con i pasti fuori casa, quando le madri si sentono dire dai figli: «Ancora. Ma l’ho già mangiato», nella migliore delle ipotesi.
Eppure il modo per facilitarsi la vita c’è: lo spiega la food organizer, Elisabetta Sala. Non sale in cattedra, è una che ogni giorno attraversa le forche caudine dalla cucina e della vita in famiglia. E che i problemi aiuta a risolverli. Insomma, sa di cosa parla.
È stata la prima in Italia a dare un nome a questa professione. Cresciuta tra la cucina del ristorante del padre e le pasticcerie degli zii, dopo essere diventata mamma, ha deciso di coniugare la sua passione per la cucina con quella per l’organizzazione, creando una combo vincente. Attraverso il suo profilo Instagram ha aiutato tantissime persone a gestire spesa, pasti e dispensa e il 13 marzo uscirà il suo libro La dispensa leggera con Giunti Editore. E se la parola d’ordine in ogni campo sembra essere organizzazione, la realtà è che ci vogliono flessibilità e leggerezza. Altro che freezer super grandi, elettrodomestici in grado di fare di tutto e di più ancora. Il tema vero è pensare, dare un ordine e leggerezza.
«La mia è una missione più che un lavoro. Forse anche grazie alla mia forma mentis, oltre alle esperienze passate che si sono sedimentate», spiega Elisabetta Sala che ha pure lei una famiglia da sfamare ogni giorno, marito e due figlie. E dunque partendo dalla leggerezza: di cosa possiamo fare a meno, per fare ordine. «A volte abbiamo tantissimo, pensando che ci serva tutto. Pieni di teglie, elettrodomestici che non usiamo. O magari tanti piatti in giro, non è necessario avere tutto il servizio».
Appena possibile dunque partire da quelle pentole che non si usano mai o accessori tanti carini quanto inutili: se non li abbiamo usati per oltre un anno, vuol dire che non servono. Ma di cosa non si può fare a meno? «Contenitori e sacchetti per conservare le preparazioni, congelare e porzionare. E i sacchetti permettono di salvare spazio, parecchio. Oltre a fare piccole porzioni, evitando i vasetti di vetro, scongelando ed evitando così sprechi».
Ma come organizzarsi? Preparare il famoso menù settimanale? «A mio avviso, non funziona. Io preferisco la flessibilità perché potrebbe anche accadere di dover gestire avanzi, per non buttarli. Per questo a mio avviso bisogna avere basi sempre pronte, in modo da portarsi avanti con il lavoro. Soffritti, verdure e cereali già cotti. Tra l’altro quando i cibi avanzano si possono congelare». Insomma mezzo lavoro già fatto, spiega: «Anche l’insalata si può preparare prima. Ovvero già lavata e asciugata, senza bisogno di acquistare quelle imbustate. Durano in frigo, 3-4 giorni».
Altro tema importante da non tralasciare: «Occhio alle quantità: non esagerate». La food organizer rassicura: «Bisogna iniziare, non spaventarsi, è tutta una questione mentale».
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