IN CUCINA
Il gusto saporito della medusa
Fluttuano nelle acque e hanno un aspetto dell’altro mondo, quasi arrivate dallo spazio forse per la loro natura in apparenza inafferrabile. Sono le meduse, temute e urticanti. Ma neppure questi invertebrati hanno scampo e finiscono nel piatto.
DAL MARE ALLA TAVOLA
Queste creature plantoniche appartenenti alla famiglia degli Cnidari, gelatinose e in prevalenza composte di acqua, sono entrate a pieno titolo tra le prelibatezze da portare in tavola. Da secoli già cucinate in Asia, in particolare in Cina, ora iniziano a essere trattate come ingrediente. In sé, la medusa è poco calorica e ricca di sali minerali, proteine e collagene, preziosi per la dieta umana, ragione per cui la troviamo candidata tra i cibi del futuro. Possono essere saltate in padella con aglio, olio e peperoncino. La consistenza è simile a quella del polpo, e l’intingolo è saporito, come quello delle vongole. Alcune varietà possono essere degustate come carpaccio, marinate con odori ed erbe aromatiche.
COME CUCINARLA
Attorno all’uso della medusa c’è sempre parecchia curiosità, anche per come trattarla. La prima cosa da fare è togliere i tentacoli e poi farla marinare in un mix di sale e zucchero, in modo che si asciughi perdendo il liquido. Poi si ribagna con acqua di mare, così perde l’eccesso di marinatura, e poi si risciacqua in acqua dolce per eliminare residui. A questo punto si potrà utilizzare in cucina. Finito il trattamento, rimane una sostanza simile al nervo di un animale, sapida e molto gustosa, che va sempre abbinata a qualche altro alimento per stemperarne il sapore. C’è chi la apprezza marinata, chi la cucina in uno wok con verdure e salsa di soia. Qualche chef ne ha fatto un carpaccio in abbinamento con mozzarella, pesto e zucchine.
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