LA STORIA DI IROSO
Il mulo alpino rimasto vedovo ha una nuova compagna
Dieci giorni fa è rimasto «vedovo» perché la compagna di una vita, anche lei vicina ai 40 anni, si è spenta. Dopo alcuni giorni di evidente spaesamento, però, Iroso, il mulo alpino più longevo e l’unico ancora in vita con una «carriera militare», ha una nuova compagna, molto più giovane ma non per questo meno affettuosa.
La singolare love story a quattro zampe ha come teatro la stalla in cui vive l’anziano quadrupede, la cui età, raffrontata con quella umana, corrisponde a circa 120 anni. Cieco da un occhio e acciaccato sotto più punti di vista, fino a pochi giorni fa Iroso era solito seguire passo dopo passo Gigliola, cioè quella che da almeno una decina d’anni era la sua consorte.
Dopo la sua morte, raccontano gli alpini che lo custodiscono dopo aver salvato dal macello diversi muli quando il reparto fu soppresso, Iroso ha ragliato, inconsolabile, per due giorni. Fino a quando, alcuni giorni fa, a fargli compagnia è arrivata Winie, una giovane asina concessa in «comodato d’uso perenne» da Marzio Bruseghin, ex campione del ciclismo e proprietario di un allevamento nelle vicinanze.
«Dopo un paio di giorni di non semplice familiarizzazione - riferiscono ancora gli alpini che seguono l’animale - ora Iroso ha riguadagnato confidenza e passeggia, come prima, accanto alla nuova amica. La quale - concludono - nonostante sia molto più giovane ed energica, pare comprensiva e paziente al punto da aspettarlo se si attarda e cominciare a mangiare solo quando anche lui si avvicina alla mangiatoia».
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