DA INDOSSARE
Jacopo De Carli: il calzolaio 2.0
Restaura scarpe e sneakers da migliaia di euro e le rende più cool. La lavorazione richiede esperienza e creatività
Cosa hanno in comune un astronauta e un calzolaio? Applicazione, perseveranza e costanza nell’essere i migliori. Senza neppure saperlo Jacopo De Carli, il restauratore e artista delle sneakers, ha applicato la regola dell’uomo delle stelle.
«Essere i migliori». Paolo Nespoli in una intervista a Oltre raccontò la sua lezione a una bambina che venne sbeffeggiata dai compagni quando ammise che da grande voleva fare la gelataia. «L’importante è essere i migliori, fare al meglio e al massimo». Lo stesso mantra di De Carli: «Voglio essere il primo, il migliore».
Ed è ne mondo delle scarpe di lusso che il calzolaio ha affinato la sua arte, passando da una bottega milanese dove ha mosso i primi passi facendo l’apprendista tra le scarpe da donna Jimmy Choo e le borse Hermès, fino a diventare imprenditore. Partendo dalle sneakers, vanta il maggior numero di Air Jordan restaurate in Europa, con le sue 150 paia. Divenuto famoso anche grazie ai social è seguito da chi delle scarpe ne fa veri e propri oggetti di culto, collezione. Memorabilia da esibire.
Così da Pavia, il 32enne è approdato dal centro di Milano riparando e reinventando le scarpe da ginnastica per poi spostarsi nuovamente in provincia, dove apprezza la dimensione tranquilla e della solitudine mentre restaura scarpe e borse. Tanto da farne una forma d’arte apprezzata dal mondo fashion e delle grandi maison. Regala una nuova vita, senza buttare via niente.
Così restaura e crea sneakers - guai a chiamarle scarpe da ginnastica o scarpe da tennis - che indossano i vip, da Alessandro Cattelan al rapper Guè Pequeno e Sfera Ebbasta, fino ad arrivare negli States. Non solo, ha voluto aggiungere uno step in più alla realizzazione dei custom, provando a crearne alcuni ibridi. «Si tratta di due o più paia di scarpe ottenendone uno più unico che raro e inesistente sul mercato. Sono lavorazioni che richiedono grande esperienza ma soprattutto creatività», racconta questa dimensione del custom partito dal restauro. «Questo lavoro richiede perizia, manualità e poca distrazione. Sarebbe un peccato rovinare le scarpe».
Del resto le regine delle sneakers, la Air Jordan, sono un vero oggetto di culto: le Air Jordan 1 OG Bred 1985 hanno un valore di 16.000 dollari. Il valore di chi le possiede ora parte da circa mille euro per arrivare anche a 5mila. «La mia alternativa era fare il magazziniere, lavorare in azienda. Ho poi frequentato un corso serale di calzoleria organizzato da Confartigianato a Bergamo. Quando nel 2015 ho perso il lavoro, ho deciso di spostarmi a Milano e ho trovato la possibilità di fare lo stagista da un calzolaio che si occupava di scarpe da donna. Ho avuto il sostengo della mia famiglia perché per trasferirmi a Milano da stagista artigiano, è stato un investimento».
Il resto è arrivato pian piano con costanza. «Io ho sempre avuto un’idea imprenditoriale, sono fissato per il business. E per certi lavori ai massimi livelli, posso eseguirli solo io. Mi concentro sul lavoro manuale, mentre lo faccio in solitudine mi piace ascoltare i podcast: sono un vero addicted di Luca Casadei e il suo One More Time: l’ho pure convinto a essere uno degli ospiti».
Del resto dopo aver restaurato e maneggiato le delicatissime pelli di Hermès, oggetti del valore mi migliaia di euro, delicatissimi e preziosi, cosa potrebbe fare ancora? «Concentrarmi su progetti di arte, che mi interessano in questo momento. Il mio progetto legato al Pattern colorato (all’apparenza dei pois simili a metà tra le macchie di inchiostro e gli smile, ndr) che mi rendono riconoscibile».
Oggetti già divenuti culto tra chi è sensibile al mondo fashion, grazie anche alla collaborazione con Tod’s e Hogan. L’ultima curiosità, è vero che il calzolaio gira con le scarpe rotte? «Rotte no, ma io indosso un paio di Vans normalissime, oppure anonime Clark’s. E non colleziono scarpe».
© Riproduzione Riservata