A TAVOLA
Le lenticchie portano soldi? Forse, sicuramente salute
Piccole e tonde, richiamano le monete. Tantissime monete. Per questo nella tradizione sono il simbolo per eccellenza dei soldi. Ma il vero regalo che le lenticchie fanno è per la salute. Il legume simbolo di prosperità ha una caratteristica che li rende appetibili: il loro apporto di grassi è quasi inesistente, zero il contenuto di colesterolo. Non mancano sali minerali e vitamine, tra cui l’acido folico, il ferro, la vitamina C, il calcio e il fosforo. Vanno cotte bene e a lungo, perché contengono fattori antidigestivi. Dunque quali scegliere per le feste? Le lenticchie Igp di Castelluccio di Norcia. La tradizione di mangiare lenticchie a Capodanno può variare anche in base alle credenze regionali e culturali. Ad esempio, in alcune parti del mondo, come in Brasile, si aggiungono sette semi di lenticchie al piatto, rappresentando così i sette giorni della settimana e portando buona sorte per ogni giorno. La combinazione italiana di accompagnarle con cotechino o zampone (o la boccia di Cremona) lo rende un piatto completo sotto il profilo della fortuna: lenticchie e maiale, moltiplicano la buona sorte. La ricetta classica delle lenticchie della fortuna, dal Cucchiaio d’Argento alla Cucina italiana, prevede che le lenticchie vengano lasciate in ammollo per almeno otto ore. Una volta pronte per essere cucinate si prepara una base di a soffritto con almeno quattro cucchiai di olio d’oliva, una cipolla, un sedano e una carota tritate. Si aggiungono 200 grammi di passata di pomodoro e si porta tutto a cottura lentamente, ma a fiamma viva, unendo poco dopo anche una foglia di alloro e due mestoli di brodo. Si continua a cuocere per poco più di mezz’ora, si aggiusta tutto con sale, pepe e un ultimo filo d’olio ed ecco delle lenticchie in umido, da servire ancora calde, preparate secondo la tradizione. Una ricetta che va bene per tutti: vegani compresi.
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