FINE ANNO ACCADEMICO
Liuc, la sera delle lauree: lancio del tocco
Cerimonia di consegna a 1.008 studenti. Il presidente Comerio: «Saliamo sulle vostre spalle»
«Buon futuro, perché c’è ancora domani»: così, prendendo in prestito il titolo del pluripremiato film di Paola Cortellesi, il presidente Riccardo Comerio si è rivolto ai 1.008 laureati e laureate della Liuc in apertura della cerimonia che ha visto, ieri sera, venerdì 14 giugno, il coronamento del loro percorso accademico.
Ospitato come sempre nel parco dell’ateneo, l’evento quest’anno si è rinnovato nel format «per essere più “smart” e quindi, speriamo, “giovane” come voi»: meno spazio quindi al bilancio su quanto l’università castellanzese ha fatto e sta facendo per essere più attrattiva e competitiva a livello internazionale – anche se Comerio non ha mancato di accennare all’innovazione didattica e all’impegno nella ricerca, alle tante iniziative messe in campo da Liuc Sport e alla sinergia con il progetto Mill di Confindustria Varese – e focus sugli assoluti protagonisti della giornata, ovvero i laureati.
NEL NOME DI GABER E PIANO
«A voi, che avete desiderio di apprendere, di mettervi in gioco e di essere messi alla prova, di fare esperienze molteplici e varie in qualunque luogo, voi che per nascita e per mentalità siete cittadini europei per non dire del mondo, voglio lanciare una sfida – ha detto il presidente della Liuc – Come cantava Giorgio Gaber nel 1973, “libertà è partecipazione”: voi in quanto giovani avete energie nuove. Non lasciate che siano soffocate o indirizzate da sirene che vogliono incantarvi per sottrarvi ai beni preziosi del “pensare” e del volere essere al meglio che possiate». Perché, usando le parole di Renzo Piano, «i giovani sono i messaggi che mandiamo al mondo, che non vedremo mai. Non sono loro a salire sulle nostre spalle, come nani sulle spalle di giganti. Siamo noi a salire sulle loro, per intravedere le cose che non potremo vivere» ha concluso Riccardo Comerio, tributando anche «un particolare ricordo alla compianta Mirella Cerini». Il sindaco di Castellanza, scomparsa il 25 aprile scorso, non mancava mai alla cerimonia delle lauree.
Se il presidente si è concentrato sui giovani protagonisti della giornata, l’amministratore delegato della Liuc Richard Arsan ha invece posto l’accento su «quelli che hanno lavorato e lavorano tutti i giorni perché oggi voi possiate godere i frutti e il traguardo a cui siete arrivati».
BELLI TIRATI A LUCIDO
Guardando i laureati e le laureate assiepati sotto il palco, l’ad dell’ateneo ha commentato con un sorriso: «Vedervi qui oggi, “belli e tirati a lucido” ci rende orgogliosi di voi perché è un po’ anche merito nostro. È il nostro lavoro, non nella semplice accezione di impiego, di posto di lavoro, ma nel senso più ampio di impegno, servizio e responsabilità».
Proprio per questo «questa vostra festa è anche nostra, è la soddisfazione per il nostro lavoro – ha proseguito Arsan – È questa soddisfazione che vi auguro troverete un giorno nel vostro lavoro, che nasce dal gusto e dalla passione con cui ci si mette all’opera». Per formulare il suo augurio finale ai ragazzi, Arsan ha poi attinto alle parole dello scrittore e formatore americano Dale Carnegie, secondo cui «le persone raramente hanno successo se non si divertono in quello che fanno».
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