ELEZIONI
Malnate, Samarate e Verbania: ecco i nuovi sindaci
Ferrazzi, Cannito e Albertella eletti al ballottaggio. Affluenza in calo in tutti i Comuni rispetto al primo turno
A Samarate, Alessandro Ferrazzi; a Malnate, Nadia Cannito; a Verbania, Giandomenico Albertella: sono loro i nuovi sindaci.
Alle 15 in punto si sono chiusi i seggi per il turno di ballottaggio, poi è iniziato lo spoglio per decretare gli ultimi sindaci della tornata elettorale. Dopo ieri, domenica 23 giugno, si è votato anche oggi, lunedì 24 giugno, a partire dalle 7 di questa mattina. A Malnate, Samarate e Verbania è sfida all’ultima scheda. E l’affluenza, alle ore 23 di ieri, era ancora bassa.
QUI MALNATE
Risultati definitivi a Malnate: Nadia Cannito è eletta sindaco con 2710 voti (52,25%). Sandro Damiani ottiene 2477 voti (47,75%).
A Gurone Damiani passa 200 a 165, ma nelle altre sezioni sembra spuntarla Cannito per una manciata di voti. Cannito più 40 nelle sezioni 12 e 13.
L’affluenza definitiva si attesta al 38,41% contro il 56,14% del primo turno. La più lunga campagna elettorale della storia della città alle porte di Varese, è arrivata all’ora del verdetto. Dopo i cinque anni di mandato di Irene Bellifemine, eliminata al primo turno, l’unica certezza è che Malnate avrà un nuovo sindaco: chi tra Sandro Damiani (centrodestra) e Nadia Cannito (centrosinistra)? Lo decideranno gli elettori.
Al ballottaggio, però, si è ripartiti da 0 a 0 e a Malnate, si sono innescate delle dinamiche che rendono decisamente imprevedibile quello che succederà. Bisognerà capire come si comporterà l’enorme bacino elettorale delle due candidate eliminate che, al primo turno, hanno preso rispettivamente 1.848 (Bellifemine) e 1.264 voti (Cassina), pari rispettivamente al 24,33% e 16,64%. Si tratta di una mole di voti liberi, che non è scontato andranno in blocco da una o dall’altra parte.
Si ricorda che al primo turno Damiani ha preso 283 voti e il 3,73% in più rispetto all’avversaria, avendo raccolto il 31,38% (2.383 schede) contro il 27,65% (2.100 schede) di Nadia Cannito.
QUI SAMARATE
Alessandro Ferrazzi è il nuovo sindaco di Samarate, battuto l’uscente Enrico Puricelli. A Cascina Costa Ferrazzi avanti 104 a 57. Testa a testa a Cascina Elisa: 166 voti per il sindaco uscente, 154 per il candidato del centrosinistra. Nel seggio 5: Ferrazzi avanti 320 a 192. Così come nel seggio 1: 237 a 192. Seggio 6: Puricelli 180 - Ferrazzi 185. Seggio 8: Puricelli 219 - Ferrazzi 297. Seggio 2: Puricelli 213 - Ferrazzi 202. Seggio 10: Puricelli 272 - Ferrazzi 185. Seggio 3: Puricelli 217 - Ferrazzi 235. Seggio 9: Puricelli 268 - Ferrazzi 200. Seggio 7: Ferrazzi 268 - Puricelli 163.
Affluenza definitiva al 41,66%, al primo turno era andato al voto il 56,91%.
Sono rimasti in campo Enrico Puricelli del centrodestra (sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) e Alessandro Ferrazzi del centrosinistra (con Partito democratico, Samarate Città Viva e Giovamenti) al termine di una campagna elettorale aspra e combattuta e dall’esito molto incerto. Al primo turno dell’8 e 9 giugno Puricelli ha ottenuto 3.175 consensi pari al 42,58% mentre Ferrazzi parte da 2.177 voti, pari al 29,20%.
Il candidato di centrodestra parte quindi con un vantaggio di mille voti ma tutti sanno che il ballottaggio è tutta un’altra partita, con molteplici variabili. In primo luogo quelle degli apparentamenti con il centrodestra che – lo aveva detto Puricelli in uno dei tanti confronti – sarebbe rimasto fedele a se stesso.
Ferrazzi invece è riuscito a formare una grande coalizione insieme agli altri tre candidati Luca Macchi (Samarate al Centro), Alessio Sozzi (Movimento 5 Stelle) e Alessandro Cenci (Samarate Insieme). Sono vent’anni che Samarate non era chiamata al ballottaggio: l’ultima volta fu nel 2004. In quell’occasione al primo turno fu netto il vantaggio del candidato di centrodestra – il compianto Ermanno Venco – nei confronti del candidato di centrosinistra Vittorio Solanti ma al ballottaggio fu quest’ultimo a prevalere a dimostrazione che il ballottaggio rappresenta una storia a sé.
Entrambi i candidati sono fiduciosi e determinati, convinti di farcela e di amministrare Samarate. Certamente una delle chiavi di questa tornata elettorale sarà per forza quella dell’astensionismo. Bisogna infatti sottolineare che, in occasione del primo turno, hanno votato soltanto 7.715 elettori pari a poco meno del 60% degli aventi diritto ed è fondamentale cercare di comprendere in questo secondo turno gli umori dei cittadini alla luce anche di una campagna elettorale molto scontrosa. Non sono mancati attacchi e contrattacchi ma – e questo è il messaggio più bello – l’immagine migliore è quella dell’ultimo confronto ai Giardinetti di Verghera tra Puricelli e Ferrazzi: sorrisi, battute, strette di mano e, soprattutto una foto di gruppo finale a rappresentare la voglia di vincere di entrambi ma anche la voglia di mettersi alle spalle la campagna elettorale e ripartire per la città.
QUI VERBANIA
Con il 51.86% delle preferenze, pari a 6452 voti, Giandomenico Albertella, candidato civico, è stato eletto sindaco di Verbania. Riccardo Brezza, candidato del centrosinistra si è fermato al 48,14% pari 5990 voti.
Albertella rispetto al primo turno ha guadagnato circa 2000 voti, 500 in più per Brezza.
Hanno votato 12442 elettori, parti al 47% dei 26.753 aventi diritto.
«È stata la soddisfazione più grande – ha commentato Albertella -. Abbiamo lavorato tanti anni a fianco dei verbanesi e abbiamo la loro fiducia. Sentiamo la grande responsabilità del lavoro che ci aspetta». E ha aggiunto rispetto alla sua squadra. che «è stata fondamentale, meravigliosa, il valore aggiunto, io sono solo il capitano e con questa squadra faremo tante cose per la città, aperti al dialogo con tutti».
Giandomenico Albertella, 65 anni, architetto, già sindaco di Cannobio, è capogruppo uscente di minoranza. Si era candidato sindaco nel 2019 alla guida della coalizione di centrodestra e fu sconfitto al ballottaggio da Silvia Marchionini. Questa volta i partiti di centrodestra hanno sostenuto la candidata Mirella Cristina, giunta terza con il 16,8%. In verità, inizialmente Lega e Fratelli d’Italia avevano assicurato il proprio appoggio ad Albertella, ma dopo un vertice romano tra i partiti alleati al Governo nazionale, nella definizione della mappa elettorale delle candidature dei capoluoghi piemontesi al voto, Verbania era stata assegnata al centrodestra. E così Lega e Fdi avevano ritirato l’appoggio ad Albertella, che aveva deciso di proseguire con le sue liste civiche.
Il centrosinistra non è stato comunque esente da fratture. Riccardo Brezza, 33 anni, consulente del lavoro, è il vincitore delle primarie del Partito democratico. Non lo sostiene però la sindaca uscente Marchionini, fino a quest’anno iscritta al partito, la quale ha invece deciso di appoggiare il civico Patrich Rabaini, assessore uscente, arrivato quarto con il 9,5%. Marchionini non ha infatti gradito la richiesta della segreteria cittadina del Pd di fare un passo indietro in vista delle elezioni comunali.
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