ZAGATO
L’ultima Hyena si incontra per strada
L’occasione è ghiotta avendo a disposizione una passione automobilistica sfrenata e un portafogli decisamente gonfio. L’ultimo esemplare di Lancia Hyena by Zagato del 1993 in perfette condizioni verrà battuta all’asta di RM Sotheby’s il prossimo mese di giugno. Un regalo per gli ammiratori danarosi del marchio Zagato, azienda storica di carrozzerie per automobili di Rho, che ha appena festeggiato i cento anni dalla sua fondazione avvenuta nel 1919.
La storia della nascita di questa vettura dallo stile originale e dalle linee fuori dal comune - frontale di carattere e un retrotreno tondeggiante - è tutt’altro che semplice. Il progetto nacque nel 1992 con Paul Koot, distributore delle vetture a marchio Lancia in Olanda, nella cui testa frullava da un po’ una strana idea: trasformare la Delta HF Integrale Evoluzione, vettura icona degli anni Ottanta e Novanta, in una coupé sportiva. Presentato a Lancia, il progetto però non piacque. Da Torino diedero a Koot solo la possibilità di marchiare Lancia le vetture. All’importatore belga rimase la sfida - non certamente facile - di trovare gli esemplari di Delta da spedire a Zagato. Sì perché Koot trovò nel carrozziere di Rho un alleato per lo sviluppo e la produzione della vettura.
Il progetto parte alto, anzi altissimo, fissando un tetto di produzione di 500 coupé, numero però destinato a scendere drasticamente a 75 con l’andare del tempo per i continui rifiuti di collaborazione di Lancia. Le Delta arrivate nelle mani di Koot vengono smantellate in Olanda e spedite a Rho per essere riassemblate con materiali pregiati dalle sapienti mani dei meccanici Zagato. I cambiamenti che la Delta originale subirà sono tanti, dalla trazione che si sposta inevitabilmente nella parte posteriore al passo accorciato fino all’ultimo scoglio, la riduzione di peso. La Delta all’epoca era decisamente massiccia (1300 kg), come fare dunque? Con un dimezzamento dei posti, da 4 a 2, e un cambio drastico dei materiali: alluminio lavorato a mano per la carrozzeria e fibra di carbonio per gli interni e la plancia. Così facendo Hyena sarebbe scesa a 1150 kg. Insomma, un bel cambiamento di stile e struttura, anche se, a lavoro finito, Hyena si presentò con lo stesso look “massiccio” della Delta anche se più arrotondato. Caratteristica che all’epoca piacque moltissimo e che, dicono, è stata fonte di ispirazione per altre case automobilistiche. In diversi infatti riconoscono in Hyena la “mamma” dell’Audi TT che sarebbe nata un po’ dopo. Infine nella trasformazione estetica non poteva mancare l’inconfondibile marchio Zagato: le due gobbe sul tetto. Un lavoro, quello della storica carrozzeria milanese sulla Lancia Delta, raffinato e di grande impatto, ma anche particolarmente caro. Tanto che sarà prorpio il costo a far diminuire ancor di più il numero di vetture realizzate, da 75 a 25.
La Hyena dal design firmato Marco Pedracini, fa la sua prima apparizione pubblica al Salone di Bruxelles del 1992 conquistando molti cuori la maggioranza dei quali però smette inevitabilmente di battere quando viene dichiarato il prezzo: 140 milioni di vecchie lire. Una cifra all’epoca notevole, ma che col senno di poi potrebbe non essere tale visto che l’ultima Hyena recentemente andata all’asta ha realizzato 90mila euro. Dall’esemplare, con 14mila chilometri all’attivo, che andrà all’incanto nel mese di giugno ci si aspetta di più perché ancor più prezioso. È infatti l’unico in tinta Madras Blue commissionato dall’ideatore Koot e una delle sole tre Hyena dotate di motore da 300 cavalli.
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