I nostri animali, star sui social
Vip a quattro zampe. Very Important Pet. Un acronimo rivisitato per parlare di quegli animali che sono sempre più star dei social influenzando acquisti e stile di vita delle famiglie, spingendo il piede sull’acceleratore di business e tendenze. Veri e propri pet influencer, insomma, all’altezza di sua maestà Chiara Ferragni. Lo sapete che sui social ci sono animali che hanno più follower degli umani? Sarà per i loro musetti teneri e affascinanti, per le loro pose buffe e dolci ma quel che è certo è che rappresentano anche una fonte di guadagno, con famosi brand disposti a sborsare cifre esorbitanti per un loro scatto, capace di attirare e persuadere spettatori facendo leva su nuovi canali emotivi e psicologici.
Una storia tutta italiana è quella di Louis che, assieme alla sua padrona Maria Cavallo, è a tutti gli effetti il primo dog influencer nostrano. «Tutto è iniziato nel 2011 - racconta proprio Maria -. Louis aveva due anni e creava problemi di gestione caratteriale; all’epoca esistevano già dei blog ma dai temi classici e per quel che riguarda i cani ce n’erano solo alcuni curati da addestratori professionisti. Nulla però che parlasse di come gestire i cani e come affrontare i problemi e le dinamiche che si creano nella vita quotidiana. Ho iniziato allora a pubblicare le mie disavventure con Louis e ho scoperto che c’era tanta curiosità ed anche una fetta di mercato che poteva permettere di monetizzare la cosa. Un modello di marketing con un volto riconoscibile per il settore pet non c’era e ho iniziato davvero a credere che un progetto del genere potesse funzionare. Ho proposto le mie idee e infatti alcune aziende mi hanno dato fiducia». Theitaliandogblog ha oggi circa centoventimila followers e Louis è il volto di alcuni brand che a Maria Cavallo affidano il progetto in toto o la coinvolgono una volta definite le linee guida. «So che non si tratta di numeri così importanti - precisa -. Ma a me piace il rapporto che si crea con i followers: per alcuni sono come una figlia, per altri un’amica cui chiedere consigli. Ci sono addirittura persone che non hanno nemmeno il cane ma che si sentono appagate seguendo le mie storie». Louis però, non è per tutti. «Molte aziende mi cercano ma io continuo nel mio lavoro di ricerca, proponendo progetti e idee sempre nuove. Una molto interessante è stata, ad esempio, quella legata al tour degli hotel dog friendly oppure la recensione di un’auto di un famoso marchio dopo aver compiuto con Louis l’esperienza di un viaggio da Alba a Parigi». Ecco dunque che quello del dog influencer è diventato a tutti gli effetti un lavoro. «Non nego che sono arrivati guadagni e successo - ammette Maria -. La cosa più bella e appagante, però, è esserci riuscita con Louis, un cane problematico che molti mi avevano consigliato di abbattere. Lui viene prima di tutto: scelgo accuratamente i prodotti e le esperienze da fargli vivere. Mi è anche capitato di consegnare in ritardo qualche lavoro proprio perché non aveva voglia di farsi fotografare, lui non è come una modella». Ancora tanti i progetti in cantiere. «Mi piacerebbe riprendere il discorso legato ai viaggi che abbiamo interrotto a causa del virus. Vorrei far vedere a Louis ancora tanti posti. Ho aperto la strada più di dieci anni fa ma non faccio intrattenimento, il cane non viene ridicolizzato come ora spesso accade. Sono un po’ vecchio stampo». E per chi volesse lanciarsi nella carriera di dog influencer, Maria ha un consiglio. «Dico di impegnarsi. I risultati non arrivano dall’oggi al domani. Bisogna avere uno schema professionale ben preciso perché questo è a tutti gli effetti un lavoro».
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