I BENEFICI
Peperoncino, un protettore della salute
In Italia il peperoncino è spesso presente nelle case e sulle tavole imbandite dove svolge un doppio ruolo, quello gastronomico e quello scaramantico. Sarà per il suo colore vivace, per la sua forma iconica ma probabilmente Margaret Cousins aveva ragione nel dire che «il peperoncino non è tanto un alimento quanto uno stato d’animo». È una spinta a osare, a mettere da parte timori e remore, a lanciarsi nella degustazione di un cibo “rischioso” ma al tempo stesso ricco di benefici per la nostra salute.
I BENEFICI
Oltre al suo principio attivo, la capsaicina, responsabile del sapore piccante, il peperoncino ha una discreta percentuale di fibre alimentari ma è soprattutto una buona fonte di vitamine, in particolare di vitamina C e di vitamine A e E. Degni di nota anche i sali minerali contenuti, soprattutto potassio. La sua caratteristica principale è quella di proteggere la salute del cuore e della circolazione del sangue. Secondo uno studio italiano, al consumo regolare di peperoncino sarebbe associato un minor rischio di morte per cause cardiovascolari. È un vero e proprio super food per chi è a dieta, perché aiuta a perdere peso accelerando il metabolismo.
LO STUDIO
Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, il peperoncino sarebbe infatti in grado di influire sul metabolismo dei grassi e sul dispendio energetico attraverso l’azione della capsaicina su determinati recettori. Al peperoncino vengono riconosciute ottime proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e facilita anche la digestione: la bacca piccante favorisce la secrezione dei succhi gastrici a tutto vantaggio dello stomaco. Si aggiungono infine benefici per il sistema immunitario, garantiti dalla vitamina C e un potente effetto anti-age: grazie agli antiossidanti di cui è ricco il peperoncino aiuta a prevenire la formazione dei radicali liberi.
PREFERIBILE CONSUMARLO FRESCO
Per sfruttare al meglio le vitamine contenute nel peperoncino piccante è bene consumarlo fresco, magari aggiungendolo tagliato sottile all’insalata o a un contorno di verdure. Secco e in polvere il peperoncino è invece perfetto per insaporire i piatti e ridurre così il consumo di sale. Non bisogna però esagerare con le quantità: il consumo ideale è di circa 10 grammi al giorno. La sensazione di fuoco e bruciore prodotta in bocca dal peperoncio si deve a una sostanza chiamata capsaicina. Si tratta di un irritante chimico che oltre un terzo della popolazione mondiale adora sperimentare sulla lingua, cioè uno degli organi più sensibili del corpo. In realtà quella sensazione è una sorta di truffa chimica dato che per i tessuti non c’è danno né aumento reale della temperatura.
CONTRO IL BRUCIORE
Per attenuare il bruciore è inutile bere, la capsaicina è poco solubile in acqua: meglio mangiare un pò di pane, che rimuove fisicamente la molecola dai termorecettori. Soprattutto se si è a stomaco vuoto, i peperoncini andrebbero assaggiati in pezzetti piccoli e posti in prossimità dei molari. In questo modo, il peperoncino esalterà il gusto di quello che si mangerà successivamente e non si rischieranno effetti collaterali tipo vampate improvvise di calore. Alcuni alimenti, inoltre, limitano il senso di piccante provocato da questi ortaggi; in particolare, riso, mais e insalata con i quali è possibile dare vita a piatti piccanti al punto giusto. Se toccate i peperoncini con le mani fate poi attenzione a non sfiorare naso e occhi.
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