IL LUTTO
Tragedia in Sardegna, morto anche il nonno
L'anziano non ha retto al dolore per la scomparsa del nipote Giorgio
Non ha retto il dolore per il lutto improvviso, la perdita del nipote Giorgio Noris, diciannove anni. Nonno Silvano Taddeo, ottantanovenne di Ispra, è morto martedì. Un altro dolore per la famiglia, in particolare per Emanuela Taddeo, madre del giovane che, nel giro di pochi giorni ha perso il figlio e il padre. Mercoledì i genitori di Giorgio sono tornati dalla Sardegna e hanno organizzato le esequie: sono fissate lunedì 5 agosto alle 11 nella chiesa di San Gaudenzio a Fagnano. Mentre il funerale del nonno sarà celebrato oggi, venerdì 2 agosto, a Ispra.
Il ragazzo era in Sardegna, nella zona di San Teodoro, con gli amici per la prima vacanza da solo: era un premio per festeggiare la maturità, si era appena diplomato all’istituto Bernocchi di Legnano, scuola che aveva frequentato seguendo una tradizione di famiglia, ovvero le orme del padre Ettore. Quest’ultimo era molto legato al figlio, condividevano molte passioni, tra le tante quella legata ai motori, meccanica, moto e guida. Giorgio aveva già la sua auto, stava facendo le guide con il padre e appena tornato avrebbero dovuto riprendere le esercitazioni. Per i medici sardi il decesso è stato provocato da «un malore improvviso», non ci sarebbero stati misteri tanto che la salma è stata dissequestrata pressoché subito e restituita ai famigliari che hanno disposto la cremazione a Olbia per poi partire con traghetto e tornare ieri in paese.
Per un segno del destino, appena sbarcati a Genova, ieri mattina, si era conclusa la messa celebrata dal rettore del collegio Rotondi di Gorla Minore (che Giorgio aveva frequentato e a cui era legato in ambito sportivo). La famiglia vive ore drammatiche, il rettore è in costante contatto con Emanuela ed Ettore. Lo choc e il dolore per la morte di Giorgio Noris sono ancora molto forti anche nella comunità: un lutto che colpisce le famiglie, tantissime.
Gli amici di Giorgio sono inconsolabili, i compagni del mondo dello sport, come il padre non si capacitano che un ragazzo allenato, sano e senza nessun vizio abbia avuto un malore. «Giorgio aveva appena fatto le visite mediche per praticare la boxe a livello agonistico e le aveva passate senza problemi o che ci fosse un cenno di malattia, qualche disfunzione», ha raccontato il padre alla Prealpina. Lo stesso sgomento dell’allenatore e dei compagni della Boxe di Gorla Minore dove si allenava e dove era entrato appunto nella squadra di agonismo. Giorgio ha davvero toccato i cuori di tantissime persone durante i suoi 19 anni: bello, intelligente e soprattutto amava e si faceva amare. E il pensiero della morte di un nipote d’oro ha colpito al cuore il nonno materno che non ha retto.
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