INFEZIONE
Un vaccino per l'Herpes zoster
Il virus che si nasconde nel sistema nervoso. Poco conosciuto anche il Fuoco di Sant’Antonio
Da un'indagine online rivolta a un target particolare di adulti e commissionata dalla multinazionale Glaxo Smith Kline (GSK) in 12 Paesi del mondo, Italia compresa, si è scoperto che l'infezione virale provocata dall'Herpes zoster, non è molto conosciuta nei suoi aspetti epidemiologici.
Dalla stessa indagine risulta una scarsa conoscenza anche del Fuoco di Sant'Antonio, malattia molto debilitante e causata dallo stesso virus, che una volta entrato nell'organismo si nasconde nel sistema nervoso, fin dai tempi della varicella avuta da bambino, per riapparire non appena diminuiscono le difese immunitarie.
Proprio per porre rimedio a questa disinformazione si è organizzata agli inizi del mese di marzo la Shingles Awareness Week, campagna condotta su scala mondiale da GSK, in collaborazione con la Federazione internazionale sull'invecchiamento.
Il male si manifesta con una o più eruzioni cutanee dolorose e pruriginose sulle labbra, ma anche su altre parti del corpo (si parla genericamente di “dolore ai nervi”), molti pensano erroneamente che si propaghi per contagio da persona a persona, non ci sono conferme di familiarità e non esiste neanche un'età più o meno a rischio. La prevenzione è possibile. Il 62% degli intervistati sa che il vaccino esiste, ma la metà di questi non ne conosce l'attuale disponibilità.
«Il 90% degli adulti in Italia ha contratto da giovane il virus della varicella e quindi è potenzialmente a rischio di sviluppare un Herpes e il Fuoco di Sant’Antonio. Pertanto occorre una maggior informazione sulle possibilità di prevenzione grazie alla vaccinazione - avverte Sara De Grazia, responsabile scientifico di GSK vaccini - è molto importante che gli adulti, ma anche i soggetti fragili e a rischio, si rivolgano al proprio medico curante per avere indicazioni su come conoscere e ridurre il rischio di una malattia così debilitante».
Francesco Vitale, docente di igiene all’Università di Palermo aggiunge: «Il Fuoco di Sant’Antonio si manifesta in forma particolarmente grave nei pazienti fragili e immunocompromessi, per loro la vaccinazione è d'obbligo».
Conclude Antonella Celano, presidente dell'Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare: «I nostri associati hanno bisogno di un'assistenza che va oltre il trattamento delle loro malattie, proprio perché presentano una fragilità particolare che va ridotta al minimo con il ricorso a tutti i mezzi di difesa disponibili, a partire dalla prevenzione vaccinale».
La vaccinazione per l'Herpes zoster è compresa nel Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) e inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). È gratuita per le persone con oltre 65 anni di età e per i soggetti a rischio, anche se giovani. Il vaccino della GSK ricombinante adiuvato ha dimostrato una notevole efficacia contro l’Herpes zoster, oltre a rendere più sopportabile la nevralgia che si accompagna all'attacco del virus. Si tratta di un vaccino ben tollerato e che offre anche una protezione prolungata nel tempo (quattro anni). Gli adiuvanti sono progettati per fornire al vaccino risposte immunitarie più forti e durature.
Durante studi clinici di fase III, condotti su oltre 30mila volontari, la somministrazione di due dosi del vaccino ricombinante adiuvato ha dimostrato una protezione di oltre il 90% negli anziani dai 50 ai 79 anni di età.
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