IN CONSIGLIO COMUNALE
Varese, padel: la palla passa al Tar
Bocciato il progetto di ampliamento del centro sportivo di Lissago
La maggioranza in Consiglio comunale di Varese boccia l’ampliamento del centro sportivo di Lissago. La decisione, presa ieri sera, martedì 23 aprile, era pressoché annunciata, dopo il fallimento di ogni possibile “trattativa” tra i gestori dell’area e alcuni residenti riuniti nel comitato “Civico per Lissago”. Il progetto, intrapreso nel 2021 dalla Varese Sport Academy srl, ha visto un primo intervento di sistemazione del bar, degli spogliatoi e la realizzazione di tre campi da padel che avrebbero consentito il finanziamento di un vero e proprio centro sportivo, anche a beneficio del quartiere. È stato poi presentato il progetto di completamento della riqualificazione dell’area che avrebbe visto anche la realizzazione di tre nuovi campi coperti per il padel, dotati di copertura di circa nove metri di altezza e un parcheggio da 28 posti auto. Questa sera la bocciatura da parte del consiglio comunale. «L’interesse sociale ed ambientale deve caratterizzare l’azione amministrativa», ha detto il consigliere Pd e presidente della commissione urbanistica, Domenico Marasciulo. «C’è un gruppo di cittadini che ci chiede di bloccare questa pratica e la commissione l’ha bocciata. Abbiamo la possibilità di accontentare i cittadini e lo facciamo», gli ha fatto eco la consigliere Pd Manuela Lozza.
Al contrario: «Il rigoroso iter istruttorio è stato superato da questa pratica, rimanendo nelle maglie del pgt. Sono imprenditori giovani, sensibili alle legittime richieste dei residenti. Una buona amministrazione doveva saper trovare soluzioni condivise e in questo caso avrebbe dovuto far dialogare e parti: ne sarebbe nato qualcosa di buono per tutti», secondo la capogruppo leghista Barbara Bison. Un po’ quello che la stessa società ha sostenuto durante l’ultimo incontro, rendendosi disponibile ad apportare alcune modifiche al progetto purché l’iter della pratica (durato già due anni per loro, uno solo per il Comune) non dovesse essere intrapreso dall’inizio. La decisione è stata presa ma la partita non è chiusa. La società ha annunciato di voler ricorrere al Tar e sarà quindi il tribunale amministrativo a decidere se il consiglio ha agito in maniera corretta.
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