LA TRADIZIONE
Vino rosso al profumo di violette
Piemonte vuol dire vino. E anche nella zona a sud del Lago d’Orta non poteva mancare un calice di qualità. Si tratta di Ghemme, erede della coltivazione della vite di epoca romana, come testimonia la lapide di Vibia Earina, liberta di Vibio Crispo, senatore romano ai tempi di Tiberio, rinvenuta nei pressi di Ghemme.
IL SIMBOLO
A quei tempi era tale la quantità di vino prodotto che la città di Anagnum, in seguito Ghemme, scelse come simbolo un grappolo d’uva e un mazzo di spighe di grano per il gonfalone comunale. La tradizione venne portata avanti dai monaci, tramandando una qualità che, oggi, è sfociata nella Docg Ghemme. Si tratta di un vino rosso, dal profumo di violette, con sentori speziati e di liquirizia e dal sapore tannico e particolarmente strutturato, buona acidità con fin di bocca amarognolo.
L’UVAGGIO
L’uvaggio con l’uva rara (vitigno inserito nella disciplinare insieme alla vespolina) ammorbidisce i toni del nebbiolo che è il vitigno principale di questa docg. Si abbina a primi piatti con ragù robusti, brasato al Ghemme, arrosti di carne rosse, selvaggina da piuma in salmì e allo spiedo, lepre in civet e tapulone, oltre che ai formaggi stagionati.
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