IL CASO
Fontana: «Dispiace che Martinenghi se ne vada»
Il campione di Azzate ospite in Regione
«Parlo da nuotatore, parte della mia scelta è sicuramente legata a un aspetto logistico e di struttura, fortunatamente non è solo in Lombardia così, ma in tutta Italia, facciamo un po’ fatica rispetto all’Europa». Lo ha detto il nuotatore medaglia d’oro a Parigi, il campione di Azzate Nicolò Martinenghi, a margine di un evento in Regione Lombardia, ritornando sulla sua decisione di andarsi ad allenare in Veneto e non più in Lombardia.
E poi «mi piace il vino veneto - ha scherzato Martinenghi -. Queste sono cose che fanno parte della carriera di un atleta, il percorso è sempre difficile, dopo tutto quello che avevo fatto quest’anno era giusto trovare qualcosa di nuovo nella mia strada».
Ma ad ogni modo «mi sento lombardo al 100% - ha aggiunto - e lo sono quindi al di là delle mie decisioni sportive. Qui sono a casa, mi sento protetto e ci sono tantissime iniziative per lo sport».
In futuro, «la mia idea è quella di tornare a casa al 100%, si ragiona di 4 anni in 4 anni - ha concluso Martinenghi -. Sarebbe un po’ sciocco tornare a casa poco dopo, bisogna dare un tempo a un cambiamento per essere tale. Comunque vada, sarà una crescita al 100%» poi «sicuro mi piacerebbe finire la carriera a casa mia».
Sul fatto che in Lombardia mancano delle strutture adeguate per il nuoto, il campione olimpico Nicolò Martinenghi «dice delle cose vere, nel senso che purtroppo una piscina da 50 metri è difficile da recuperare in Lombardia. Una piscina di 50 metri è anche una struttura difficile da gestire. Mi dispiace che se ne vada, non lo vedrò bere l’aperitivo». Così ha replicato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Con Martinenghi «ogni tanto ci incontravamo e parlavamo di sport», ha detto ancora Fontana.
© Riproduzione Riservata