MOBILITÀ DOLCE O AMARA?
Varese: protesta contro la pista ciclabile
Varese Ideale con cittadini e negozianti del primo tratto di viale Aguggiari, a ridosso del centro storico, mettono in evidenza le criticità del progetto. «Opera ideologica che penalizza tutti»
La costruzione di una nuova pista ciclabile in viale Aguggiari, inserita nel Biciplan di Varese, sta incontrando una forte opposizione da parte di cittadini e commercianti della zona.
Oggi sabato 23 novembre, una manifestazione di protesta, supportata anche da esponenti politici di Varese Ideale e Lombardia Ideale, tra cui vice presidente del Consiglio regionale, Giacomo Cosentino, Stefano Clerici e il consigliere comunale Franco Formato, che ha messo in evidenza le criticità del progetto.
Tra le perplessità sull’opera, nel primo tratto di viale Aguggiari, quello a ridosso del centro storico, emerge la cancellazione di posti auto «che penalizza non solo i residenti ma anche chi si reca nella zona per visite specialistiche presso l’Inail», creando il rischio di soste in doppia fila e aggravando il traffico. «I cinque parcheggi previsti sono assolutamente insufficienti» hanno spiegato gli organizzatori della protesta, sottolineando l’impatto negativo sulla viabilità locale.
Pericoli e costi sono altre questioni sollevate: «i cordoli in calcestruzzo, pensati per delimitare la pista ciclabile, potrebbero rappresentare un rischio per pedoni e ciclisti, oltre ad aumentare i costi di manutenzione». Il progetto viene criticato quindi per la mancanza di un reale adattamento alle caratteristiche del territorio e definito «un tentativo di imitazione delle politiche di mobilità della Milano di Sala, giudicate poco efficaci in contesti più piccoli come Varese».
Clerici e Formato hanno poi sottolineato che «la pista ciclabile è stata progettata in modo ideologico, senza un’analisi pragmatica dei benefici per la mobilità dolce, che non si è mai realmente sviluppata in città». La protesta include anche l’insoddisfazione dei commercianti, che temono una diminuzione della clientela a causa del minor accesso alla zona.
Gli organizzatori chiedono quindi una revisione del progetto e auspicano che una futura Amministrazione, dopo le prossime elezioni, riveda il piano della mobilità per adattarlo meglio alle esigenze dei cittadini.
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