ELEZIONI AMERICANE
Trump 47esimo presidente Usa: «Bello vincere il voto popolare, scritta la storia»
È il più anziano a insediarsi a 78 anni: «Magnifica vittoria, un movimento mai visto prima»
Donald Trump ha superato la soglia dei 270 grandi elettori necessari per essere eletto presidente Usa, aggiudicandosi ufficialmente il secondo mandato alla Casa Bianca e diventando così il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America: attualmente sono 279 i grandi elettori mentre continua il conteggio dei voti e le reazioni internazionali si dividono sulla vittoria del tycoon.
TRUMP: «ORA UNA NUOVA ETÀ DELL'ORO PER GLI USA»
Salito sul palco del convention center di Palm Beach con la famiglia al completo, tra i cori del pubblico «Usa, Usa», il tycoon ha rivendicato la presidenza sottolineando che «stasera abbiamo fatto la storia». Questa «è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande. Questo è un movimento mai visto prima, questo è il più grande movimento della storia», ha detto sottolineando che «vincere il voto popolare è bello» e rivendicando la conquista del Senato. Trump ha quindi promesso di portare una nuova «età dell’oro» negli Stati Uniti, mentre sul palco, il suo futuro vice JD Vance ha evidenziato che quello di stanotte «è stato il più grande comeback (rimonta) della storia americana». Notte fonda invece per Kamala Harris, che intanto vince il Minnesota ma comunica che non parlerà stasera - la mattinata italiana - alla Howard University, dove i suoi sostenitori erano in attesa dei risultati del voto. Trump sarà il primo presidente a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dopo il democratico Stephen Grover Cleveland (a fine '800), il primo con una condanna penale e il presidente più vecchio ad insediarsi, a 78 anni.
LE REAZIONI INTERNAZIONALI
Tra le prime reazioni in Usa, quella dello speaker della Camera Mike Johnson, che subito dopo la "call" della Fox si è congratulato con il «presidente eletto» Donald Trump. All’estero, dove la corsa alla Casa Bianca era seguita col fiato sospeso per le ripercussioni sui grandi dossier internazionali, Parigi è stata tra le prime capitali a reagire, con il portavoce del governo francese che ha sottolineato come ora, l’Europa deve «prendere in mano il proprio destino» in un certo numero di settori chiave, dalla difesa alla reindustrializzazione e decarbonizzazione. Emmanuel Macron si è detto «pronto a lavorare insieme» con «rispetto e ambizione». Ma intanto, ha annunciato insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz uno «stretto coordinamento» Parigi-Berlino, proprio a seguito del voto Usa.
In Italia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si congratula su X «a nome mio e del Governo italiano» con «il presidente eletto degli Stati Uniti: Italia e Stati Uniti sono Nazioni "sorelle", legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente». E Matteo Salvini saluta la vittoria del tycoon Trump in un messaggio su Instagram: «Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump».
Da Budapest, il primo ministro ungherese Viktor Orban - l'unico leader europeo a tifare esplicitamente per il tycoon - ha celebrato «il più grande ritorno nella storia politica degli Stati Uniti» e «una vittoria necessaria per il mondo». Da Pechino, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, ha auspicato una «coesistenza pacifica» con Washington. A Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affidato a Telegram un criptico messaggio apparentemente riferito al voto americano: «Vince chi vive di amore per il proprio Paese e non di odio verso gli stranieri». Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, si è congratulato con Trump per «il più grande ritorno della storia». Se i sovranisti europei esultano - con la presidente del Rassemblement National Marine Le Pen che parla di una «una nuova era politica che si apre» - i socialisti dell’Ue parlano di «un giorno buio», evidenziando «il progetto di Trump: autoritarismo, xenofobia e mancanza di opportunità», sottolinea la presidente del gruppo all’Eurocamera Iratxe Garcia Perez. E c'è chi pensa già al futuro, con Berlino che chiede all’Europa di assumersi «maggiori responsabilità» in materia di sicurezza dopo la vittoria del tycoon e annuncia una riunione nel pomeriggio tra il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius e il suo omologo francese Sébastien Lecornu.
FONTANA: «INSIEME SIAMO PIÙ FORTI»
«Congratulazioni a Donald Trump per la rielezione alla guida degli Stati Uniti d’America. Una vittoria politica che va oltre ogni previsione. È il momento di lavorare insieme per la pace, la stabilità internazionale e la lotta ad ogni forma di terrorismo. Insieme siamo più forti», ha scritto sui suoi profili social il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.
ALFIERI (PD): «VITTORIA DI TRUMP È UNA SFIDA PER UE E PER ITALIA»
«Trump verso la vittoria: sarà di nuovo presidente degli Stati Uniti. Come ho raccontato in questi giorni su Facebook sarebbe stato decisivo il "blue wall", il muro blu tradizionalmente a favore dei Democratici. E invece Wisconsin, Pennsylvania e Michigan, così come era successo nel 2016, vedono prevalere The Donald: il muro è crollato, così come le speranze dei democratici di vincere e portare per la prima volta una donna alla guida degli Stati Uniti. La Harris ha avuto solo 3 mesi a disposizione per la campagna elettorale: ci sarà tempo per valutazioni più approfondite su cosa ha funzionato e cosa meno. In ogni caso il ritorno di Trump rappresenta una sfida per l’Europa e per il nostro Paese. Spero che i più attenti della maggioranza di centrodestra a Roma, archiviati i festeggiamenti, ne capiscano velocemente la portata». Così su Facebook il senatore varesino Alessandro Alfieri, membro della segreteria del Partito democratico.
TRUMP SPINGE DOLLARO E BITCOIN, BORSE PIÙ CAUTE
Dollaro sui massimi da inizio luglio e nuovo record per il Bitcoin da marzo dopo il successo elettorale di Donald Trump, mentre le borse appaiono più caute dopo uno spunto iniziale. Se volano i future Usa, con un inusuale rialzo del 2,87% per il Dow Jones e dell’1,77% per il Nasdaq, non si può dire altrettanto dei principali listini di borsa europei, dove sembra prevalere l’effetto delle trimestrali. A 3 ore dall’apertura Milano guadagna lo 0,6%, Francoforte lo 0,9%, Londra l’1,2% e Parigi l’1,4%, mentre si conferma negativa Madrid (-1,5%). Salgono insieme al dollaro (+1,66% a 0,93 euro) i rendimenti di titoli di stato Usa (+16,4 punti al 4,43%), mentre scendono di riflesso quelli europei dai Btp (-2,7 punti al 3,64%) ai Bund tedeschi (-3,6 punti al 2,387%). Il Bitcoin, al centro della campagna elettorale di Trump, ha toccato un nuovo record con un rialzo del 9% a 75.372 dollari. Prevedibile invece il calo del greggio (Wti -1,25% a 71,09 dollari al barile) all’indomani dell’inatteso rialzo delle scorte settimanali Usa secondo l’Api e in attesa della conferma di oggi dall’Energy Information Administration (Eia).
In Europa gli investitori sembrano guardare più alle trimestrali che al voto Usa, stando all’andamento dei titoli. Hanno diffuso i conti infatti Unicredit (+0,26%), Commerzbank (-3,37%), Bmw (-6,5%), Credit Agricole (-5,14%) e Poste (+0,65%).
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