- SCHEDA DELLA TESTATA
- Testata: La Prealpina
- Indirizzo: Viale Tamagno 13
- Citta': 21100 Varese
- Telefono: 0332/275700
- Fax: 0332/275630
- Anno di fondazione: 1888
- Direttore responsabile: Silvestro Pascarella
- Media copie tirate (2018): 28.000
- Numero edizioni: 1
- Formato pagine: 310x450
- Giorni di uscita: 7
- Pubblicità:
- Locale: Prochemi srl
- Nazionale: Manzoni spa
- Estero: mediaTI Marketing sa
- SCHEDA DELL'AZIENDA EDITRICE
- Ragione sociale: La Prealpina srl
- Indirizzo: Viale Tamagno 13
- Citta': 21100 Varese
- Telefono: 0332/275700
- Fax: 0332/275630
- Rappresentante legale: Daniela Bramati
- Pres.te del consiglio di amm.: Daniela Bramati
- Testate edite: La Prealpina
GLI INIZI: CRONACA PREALPINA - GAZZETTA DEI 3 LAGHI
Quotidiano indipendente d'informazione, attualmente edito dalla società editoriale La Prealpina srl, è stato fondato il 2 dicembre 1888 a Varese da un giovane di 23 anni, Giovanni Bagaini, figlio di un pizzicagnolo e ragioniere mancato.
Dopo aver completato gli studi superiori, aveva iniziato la professione in Milano, presso "IL PUNGOLO", ove fece esperienza giornalistica e maturò l'idea di editare un periodico d'informazione nella natia Varese.
L'idea era senz'altro giusta, ma in Bagaini c'era il difetto di non possedere quattrini. Si rivolse ai tipografi Macchi e Brusa che si lasciarono convincere ad editare il settimanale "L'APE VARESINA". Il primo numero uscì il 1 Febbraio 1885, ideato e diretto da Bagaini. Ma il 24 Novembre 1888, dopo una breve esperienza, che gli fu assai utile per indagare la città, l'impresa terminò e le pubblicazioni cessarono.
Simpatie ne aveva riscosse molte, promesse non gli mancavano, gli sarebbe bastato avere a disposizione una buona tipografia, al resto, allo scrivere tutto il giornale, avrebbe pensato lui. Nacque così, con" una battuta di mano a palma a palma e una mezza bottiglia di quello buono... proprio come sul mercato del bestiame" la "Cronaca Prealpina - Gazzetta dei 3 Laghi" con cadenza bisettimanale il giovedì e la domenica - con l'obiettivo di "dar conto di fatti e fatterelli della plaga varesina, ma anche di partecipare attivamente alla promozione delle attività che avrebbero potuto far progredire la comunità locale".
Fu stabilito che la proprietà del giornale sarebbe stata divisa in parti uguali tra Bagaini e il tipografo Felice Brusa, che avrebbe pensato alla stampa e all'amministrazione. La direzione e la compilazione del giornale a Bagaini con lo stipendio di 24 lire la settimana. Utili a metà, se ce ne fossero stati, le perdite al Brusa.
La tenacia di Bagaini e la convinzione del programma che egli si era dato ("dire la verità sempre e a chiunque, usare giustizia a tutti e, per necessaria conseguenza, non essere l'emanazione assoluta di un partito o di una casta") ebbero meritato premio: la "Cronaca Prealpina", divenuta ben presto familiare ai varesini, si trasformò prima in trisettimanale e poi in quotidiano nel Dicembre 1891.
Infatti il 2 Dicembre 1891, tre anni dopo la sua fondazione, il periodico divenne quotidiano, ma fu anche il momento della separazione dall'amico Macchi, che non se la sentì di seguirlo su una strada a suo dire molto rischiosa. Senza tentennamenti Bagaini si assunse per intero la proprietà, sino a domenica 26 Novembre 1911, giorno in cui presso lo studio notarile di Luigi Zanzi, fu costituita la "SOCIETÀ ANONIMA CRONACA PREALPINA", con capitale sociale di 40.000 lire, suddivise in 80 azioni da lire 500 cadauna, e circa 40 soci.
Primo giornale in Italia composto interamente con le nuove macchine Typograph, la "Cronaca Prealpina" raggiunse le 2.700 copie di vendita e diventò elemento propulsore della vita economica, sociale e culturale della città tanto che nel 1927, facendo da capofila ad autorità e rappresentanti delle associazioni locali, riuscì ad elevare Varese al rango di capoluogo di provincia. L'anno successivo nel 1928 Giovanni Bagaini, all'apice della propria carriera di giornalista e di uomo civico, fu estromesso sia dalla proprietà che dalla direzione del quotidiano.
LA SEV – SOCIETÀ EDITORIALE VARESINA
La proprietà della testata passò alla Società Editoriale Varesina costituita il 15/3/1928 e la direzione del quotidiano venne affidata a Gino Cornali proveniente dal Corriere della Sera. Lo segue un anno dopo Mario Rivoire. Nel '30 tocca a Orsino Orsini, proveniente dall'ambiente giornalistico napoletano e grande appassionato di cinema. Nel '31 direttore è Armando Mazza. Nel ‘37 la responsabilità della redazione è affidata al triestino Nicolò Giani - un mistico che concepiva il fascismo come una religione - che partito volontario per la guerra, morì da eroe sul monte Tomori. Direttore dal 16 Aprile '41 sino al 25 Luglio '43 fu Vanni Teodorani, nipote acquisito di Mussolini avendo sposato la figlia di suo fratello Arnaldo.
Alla presidenza della Società Editoriale Varesina si susseguono invece dal '28 al '31 Carlo Gnocchi, poi Ugo Introini, Gianni Marzoli, Angelo Tuttoilmondo, Ugo Sabaini. Dal '39 al '44 fu presidente Ermenegildo Trolli, industriale calzaturiero, che nel caos successivo al 25 Luglio 1943 fu costretto dagli eventi a firmare il giornale per alcuni mesi. Dal '44 al '46 fu presidente Maria Rosa Sampietro ved. Giani con vice presidente Angelo Mascioni (dal 22/10/45). La responsabilità del giornale, in questo frangente, è affidata prima a Carlo Lari e poi al comasco Angelo Luigi Arrigoni, che la conserva sino al 25 Aprile '45, evitando quelle estremizzazioni che purtroppo furono comuni ad altri quotidiani.
Cambia il vento politico e muta sia la proprietà del giornale, che all'indomani della liberazione diventa organo ufficiale del CLN, sia il nome della testata - "Corriere Prealpino" -, sia la direzione che viene affidata al partigiano socialista Federigo Noè.
LA PREALPINA
Tornata in possesso del giornale, la Soc. Ed. Varesina, presidente Carlo Tosi dal '46 al '48, cambia la testata in "La Prealpina" la cui direzione è affidata a Mario Gandini dal '46 al '49, già cronista del giornale negli anni precedenti la guerra mondiale e mitica figura della stampa varesina. In quel periodo vengono aperte le Redazioni staccate di Busto Arsizio (1945) e Gallarate (1947). I direttori del dopoguerra sono stati: Gianfranco Bianchi sino al ‘57 , Gandini ancora dal '57 al '60, quindi Mario Lodi sino all'ottobre '83.
Alla presidenza della società nel '48 viene invece chiamato Achille Cattaneo, grande industriale conciario varesino - che mantenne la carica sino alla sua morte nel 1966.
Gli subentra alla presidenza della Società Editoriale Varesina l'industriale tessile bustese Stefano Ferrario, già vice presidente dal 1946. Con l'avvento in prima persona di Stefano (che mantiene la carica sino alla sua morte, avvenuta il 23 ottobre 1982) la famiglia Ferrario, praticamente da quasi settant'anni esercita il controllo della SEV che detiene tuttora.
Stefano Ferrario è il rappresentante della classe imprenditoriale che ha saputo fare fronte ai disastri del conflitto e agire con prontezza creando i presupposti del miracolo economico. Stefano Ferrario è uomo di antichi valori e di saldi principi economici e morali: per lui l'indipendenza è fattore indispensabile e totale. "Un giornale è come una persona" ama dire: quindi deve vivere tra i suoi muri, perché non può subire nemmeno il sospetto di sudditanze psicologiche legate al posto in cui sta. Tanto meno paventare uno sfratto. Stefano Ferrario lavora quindi per acquisire una sede propria. Una sede nuova, moderna, un edificio che dia immediatamente l'immagine del giornale solido, libero, indipendente. E l'11 Febbraio 1969 il giornale si trasferisce nella sede che occupa tutt'oggi in via Tamagno 13 a Varese.
Ferrario prosegue poi nell'espansione e sviluppo allargando il territorio di diffusione nella provincia di Milano con l'apertura della Redazione di Legnano nel 1968 e con il potenziamento delle rubriche, sino a raggiungere un primo raddoppio delle copie vendute.
LO SVILUPPO
L'improvvisa scomparsa di Stefano Ferrario, nel 1982, diventa il punto nodale dell'ultimo scorcio di vita del quotidiano. Una maggior caratterizzazione manageriale a livello amministrativo e un'evoluzione tecnologica sempre più attenta crescono, infatti, di pari passo con l'insediamento nella carica di amministratore delegato dell'imprenditore Roberto Ferrario, che di Stefano Ferrario è nipote e naturale successore. Il giornale incomincia un periodo di maturazione e di completamento, attraverso concrete esperienze, che ne arricchiscono l'informazione e la diffusione.
Dall'83 la responsabilità del giornale è affidata a Pier Fausto Vedani e dall'86 al '93 a Mino Durand, già inviato speciale e caporedattore del Corriere della Sera e con precedente esperienza di direzione all'Eco di Padova e all'Alto Adige di Bolzano.
Sempre attento alla cronaca e allo sport locali di cui ne sottolinea l'importanza con l'essenzialità di "informazione di servizio" relative alla realtà quotidiana dei cittadini, sotto le varie direzioni che si succedono poi, il giornale si potenzia nell'informazione nazionale ed estera, dà voce ad opinioni e commenti di grande livello, introduce le pagine dell'economia e dello spettacolo, assume una veste grafica, pur nella tradizione del formato, più moderna.
La crescita è continua e in pochi anni sfiora il secondo raddoppio della tiratura, raggiungendo in talune occasioni anche record storici, attorno alle sessantamila copie.
In questo processo di ampliamento assumono notevole importanza le aperture di nuove aree di diffusione, a sud di Varese fin dentro Milano e sul territorio piemontese. Nel '93 viene aperta la Redazione di Verbania.
Sotto l'aspetto tecnologico, infatti, anche il notevole potenziamento dei macchinari di tipografia (rotativa: la più grande Rockwell Super Gazette attualmente installata in Europa, videoimpaginazione, fotocomposizione) permette l'irrobustimento della foliazione che sale a quarantotto pagine dalle trentadue precedenti, con una maggiore valorizzazione della componente fotografica e l'introduzione del colore.
Lo sviluppo prosegue con la realizzazione di una propria concessionaria di raccolta pubblicitaria, Prochemi, la prima in assoluto in Italia per un giornale provinciale. Nel 1982 si apre lo sportello di Legnano, seguono nell'85 Gallarate, nell'88 Busto Arsizio, nel '91 Saronno, nel '92 nuova sede di Varese e nel '94 Rho.
Il giornale esce così dallo stretto ambito locale per imporsi all'attenzione di un bacino di lettori più ampio, assumendo una piccola dimensione interregionale che diventa così patrimonio da valorizzare per il proprio futuro.
Dal '93 dirige il giornale Gigi Gervasutti, già caporedattore del Giorno di Milano, fondatore e Direttore di “Brianza Oggi” e de "La Nuova Gazzetta del Piemonte". Dal gennaio e fino a ottobre del 1999 è direttore Sandro Moser alla sua prima esperienza direzionale.
GLI ANNI 2000 E LA NUOVA ROTATIVA
Da novembre 1999 ritorna sulla poltrona della direzione Mino Durand che vi resterà ancora per 4 anni esatti. Dal 24 novembre 2003 il nuovo direttore è Roberto Ferrario che, accanto alle responsabilità amministrative e societarie della SEV, prende anche la guida giornalistica della testata dopo una ventennale esperienza di supporto alla redazione.
Con lui La Prealpina, forte di una presenza ultracentenaria, rispecchia ancor più fedelmente la realtà sociale, economica e culturale della zona di diffusione. Una realtà peculiare caratterizzata da forte dinamismo imprenditoriale associata alla tradizionalità dei ritmi della vita. Il segreto del nuovo successo della testata consiste nell'essere contemporaneamente fonte minuziosa di notizie locali e testimone dei grandi fatti di cronaca e politica, nazionale e internazionale. E per realizzare ciò, Roberto Ferrario ha dato impulso alla produzione di ben quattro edizioni giornaliere (Varese, Busto-Gallarate-Saronno, Altomilanese e Verbania).
Dal 15 luglio 2008 dirige il giornale Giancarlo Angeleri, già vice-direttore con un’esperienza trentennale nel mondo giornalistico maturata nella redazione di Prealpina.
Il 16 settembre 2011 Paolo Provenzi assume la direzione del quotidiano: Giornalista professionista da oltre 20 anni, con una formazione multimediale, ha maturato esperienza al Giorno, al Giornale di Lecco e al Giornale di Bergamo che ha diretto per nove anni.
Dal 16 settembre 2016 assume la Direzione Maurizio Lucchi professionista con più di 35 anni di carriera giornalistica. Assunto dall’Agenzia Ansa nel 1986 matura una esperienza giornalistica a tutto tondo che lo porta a scalare le varie posizioni, caposervizio, corrispondente in Italia e all’estero fino a coprire la posizione di caporedattore a Milano.
Dal 1° maggio 2021 assume la Direzione Daniele Bellasio.
Bellasio, 46 anni, laureato in legge, con un passato al Foglio, fino al 2011, dove è stato correttore di bozze, responsabile Esteri e vicedirettore esecutivo di Giuliano Ferrara, è stato anche caporedattore on line, social media editor e caporedattore centrale del Sole 24 Ore dal 2011 al 2017, per poi passare al quotidiano La Repubblica dal 2017 al 2019, prima come caporedattore Esteri e poi come caporedattore centrale del magazine D. Nel 2020 è stato direttore della comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Bellasio sarà il ventiquattresimo direttore del giornale fondato nel 1888 da Giovanni Bagaini.
Dal 1° Ottobre 2022 assume la Direzione Silvestro Pascarella, nato il 16 gennaio 1966, laureato in Filosofia all'università Cattolica di Milano nel 1990, giornalista professionista dal 1993. Nella sua carriera ha svolto una serie di reportage,
tra cui quelli in Afghanistan e negli Stati Uniti per l'elezione di Donald Trump, in Etiopia per raccontare dove nascono i campioni olimpici e sulle povertà in Lombardia in collaborazione con la fondazione Exodus di don Mazzi, quest'ultima pubblicazione è stata oggetto di un recente convegno in Regione. In questi anni ha inoltre svolto numerosi laboratori di giornalismo nelle scuole e moderato incontri su varie tematiche, dalla cronaca alla politica, all'approfondimento sociale, alla cultura.
Nel 2011 con l’avvio di una nuova rotativa Goss Unilener, il quotidiano cambia formato passando dal 340x580 al formato 310x450 con una foliazione massima di 72 pagine, di cui 24 a colori. La foliazione media è di 48 pagine full color in un’unica edizione.
Quotidianamente il timone del giornale si compone di sei sezioni: Attualità, Economia, Cronache Locali (22 pagine), Sport, Lettere/Opinioni, Servizi.
La Prealpina, con una tiratura media di oltre 28.000 copie al giorno, viene diffusa in Lombardia (province di Varese, Como e Milano) E in Piemonte (province di Novara e Verbania). in edicola 7 giorni alla settimana, riesce a soddisfare le aspettative dei lettori per l'informazione internazionale e nazionale e le esigenze d'informazione locale, che unitamente ad un giusto equilibrio di forma e contenuti costituiscono il suo vero punto di forza.
La Prealpina risulta essere la testata leader nel giorno medio, seguono il Corriere della Sera e con un maggior distacco Il Giorno e La Repubblica.
Con la propria diffusione, la leadership e il proprio indice di fedeltà, La Prealpina rappresenta lo strumento insostituibile per una comunicazione diretta, che può essere ancor più efficace con l'utilizzo di un media mix, carta stampata, web e social, che permette di raggiungere tutte le fasce di età.
L’INFORMAZIONE AL PASSO CON I TEMPI
Nel corso del 2011 viene ristrutturato il sito internet www.prealpina.it lanciando il quotidiano online. Un nuovo mezzo di comunicazione moderno e tecnologico, ricco di contenuti multimediali e in grado di creare una nuova fonte di informazione per tutti.
Il sito è stato pensato per venire incontro ai lettori con una navigazione che ricorda l’impostazione del giornale: il menù principale riprende infatti la suddivisione per aree geografiche e sezioni tematiche tipica del quotidiano, così come gli articoli in home page danno subito la percezione dell’importanza della news attraverso la grandezza dell’immagine che correda l’articolo. In questo modo il lettore può navigare in piena libertà tra notizie e approfondimenti, avvalendosi anche dell’archivio storico e dello strumento del Cerca per trovare un contenuto ben preciso con velocità.
Una piacevole sorpresa per chi desidera sfogliare il sito godendosi la migliore prospettiva grafica è la funzione Full Size che propone un nuovo modo di navigare tra le notizie trasformandole in un ebook fotografico di grande impatto visivo: un’esperienza di lettura nuova e originale che strizza l’occhio alle nuove tendenze grafiche e al piacere di sfogliare il giornale scorrendo le notizie del giorno.
Per coloro che sono affezionati all’edizione in edicola, ma che apprezzano anche la comodità di averla subito a disposizione sui propri dispositivi, è stata poi realizzata la digital edition: immediatamente a portata di click nell’apposita sezione in homepage, insieme al settimanale Lombardia Oggi e agli Speciali, oppure dall’apposita app.
Nel 2016 viene lanciata la nuova applicazione “La Prealpina Mobile”, scaricabile gratuitamente da App Store e da Play Store, che mette a disposizione gratis e illimitatamente tutte le notizie di prealpina.it, arricchite con nuove modalità interattive ottimizzate per i vari dispositivi. Le novità dell’app La Prealpina Mobile sono veramente tante: dall’accesso immediato alla digital edition, alle notifiche push per essere sempre aggiornati sulle breaking news, alla personalizzazione dell’home page sulla base delle preferenze del lettore. Fiore all’occhiello è però l’originale funzione Cronista, un filo diretto con La Prealpina che consente di segnalare notizie e avvenimenti direttamente alla redazione inviando testi, immagini e video.
L’alleanza tra redazione e lettore diventa così un’esperienza a 360° che sfrutta al meglio il progresso tecnologico rendendo il giornale un fedele compagno di viaggio quotidiano e l’amico cui rivolgersi per avere informazioni e per essere ascoltati.