RIO DE JANEIRO
A Rio 64 morti in operazione anti narcos più letale di sempre
(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 29 OTT - "Rio de Janeiro in stato di
guerra": così titolano i principali media brasiliani dopo la
maxioperazione lanciata dal governatore Cláudio Castro, del
Partito Liberale di Bolsonaro, contro il Comando Vermelho, la
principale fazione criminale della città. L'intervento è
risultato il più letale nella storia dello Stato: 64 i morti
finora accertati, tra cui quattro agenti, e oltre 2.500 uomini
dispiegati nei complessi di Alemão e Penha, dove vivono 280 mila
persone in decine di favelas. I narcos hanno reagito con droni
carichi di granate, fucili d'assalto capaci di abbattere
elicotteri e autobus sequestrati per bloccare le vie di accesso,
mentre circolavano messaggi su WhatsApp che costringevano la
popolazione a partecipare ai blocchi. Raffiche di oltre 200
colpi al minuto hanno trasformato alcune zone di Rio in un
autentico campo di battaglia mentre il principale ricercato,
Edgar Alves Andrade, detto Doca da Penha, leader del Comando
Vermelho, continua a essere latitante anche se contro di lui
pendono venti mandati di cattura per più di cento omicidi. "È
un'operazione dello Stato contro i narcoterroristi", ha
dichiarato Castro, chiedendo il sostegno del governo federale e
denunciando l'isolamento di Rio. Nelle prossime ore i ministri
della Casa Civil, Rui Costa, e della Giustizia e Sicurezza,
Ricardo Lewandowski, arriveranno in città per incontrare il
governatore, dopo una riunione d'emergenza al Palazzo del
Planalto convocata dal presidente facente funzione Geraldo
Alckmin — Lula è in rientro dalla Malesia — che ha accolto la
richiesta di aiuto di Costa. Per ora, tuttavia, l'unica certezza
è che Rio de Janeiro oggi è rimasta paralizzata, con scuole e
università chiuse, voli sospesi all'aeroporto Galeão, trasporti
pubblici nel caos e migliaia di lavoratori costretti a tornare a
casa a piedi. (ANSA).
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