ABBASSO
Addio a Skype: così finisce un’era digitale
Il 5 maggio Microsoft spegnerà la storica applicazione per convergere in Teams e stare al passo con la concorrenza

Quando ancora non esistevano le app per smartphone, è stato un programma per pc. Ma non uno qualsiasi. Ha infatti accompagnato le chiacchierate tra persone che si trovavano ai lati opposti del globo, quando ancora le “call di lavoro” non erano di moda. Le telefonate internazionali o addirittura intercontinentali costavano un salasso? Ecco che questo software permetteva di parlare e addirittura vedersi a migliaia di chilometri di distanza senza spendere un centesimo, se non il normale costo della connessione web. Insomma, è stato un valido compagno di viaggio per moltissime persone. Ecco perché c’è un pizzico di amarezza nel leggere che il 5 maggio Microsoft spegnerà per sempre Skype, pioniere delle chat e delle comunicazioni audio e video online. Convergerà in Teams, piattaforma della stessa società di Redmond più dinamica e con a bordo l’intelligenza artificiale, per stare al passo con la concorrenza di Zoom, Google Meet, WhatsApp e altre piattaforme che hanno fatto un balzo in avanti con la pandemia.
«Il modo in cui comunichiamo si è evoluto notevolmente nel corso degli anni, razionalizziamo le nostre offerte in modo da poterci adattare più facilmente alle esigenze dei clienti – afferma in un annuncio ufficiale Jeff Teper, president Microsoft 365 Collaborative Apps e Platforms –. Skype è stato parte integrante della definizione delle comunicazioni moderne e del supporto di innumerevoli momenti significativi e siamo onorati di aver fatto parte di questo percorso».
Skype, pioniere delle comunicazioni via Internet gratis con la tecnologia Voip è stata fondata nel 2003 da Niklas Zennstrom e Janus Friis, già noti al popolo di Internet per Kazaa, uno dei primi e controversi servizi di file-sharing. È poi stata acquisita da eBay nel settembre 2005 e successivamente, nel novembre 2009, da un gruppo di investitori guidato da Silver Lake. Nel 2011 Microsoft se l’è aggiudicata per 8,5 miliardi di dollari. Al di là della sua storia “finanziaria”, restano i ricordi: la sua icona inconfondibile, il suo suono quando arrivava una chiamata. E poi quelle ore trascorse davanti al pc, con cuffie e microfono, a parlare con l’amico, il parente o la fidanzata in vacanza, in viaggio o in Erasmus, sperando che la connessione riuscisse a supportare e sopportare anche le immagini per sentire meno la distanza. Ora tutto questo diventerà soltanto un ennesimo ricordo in questa società digitale che viaggia sempre più veloce.
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