IL PERCORSO
Angera: camminare tra boschi e vigneti
Qui grazie al lago, anche in inverno, si può trovare un clima mite. Poco più di 10 km per la variante dell’Anello di San Quirico: si parte dalla chiesa della Beata Vergine del Rosario di Uponne

Nel punto più alto si trova una chiesetta a picco sul lago Maggiore, con la Rocca di Angera che svetta lì accanto e che sembra di poter toccare con un dito. Lassù la sponda piemontese pare a un passo, tanto da poter scorgere un amplissimo panorama sul Verbano, senza dover compiere chissà quanto dislivello. E poi si passa dal lungolago e tra edifici storici e vigneti. Tutto questo si può ammirare compiendo l’Anello di San Quirico, una passeggiata che tocca i principali luoghi di Angera, attraversando anche il territorio di Ranco. L’itinerario è ideale per chi, in questo inverno, non apprezza particolarmente la neve e il freddo, perché qui, grazie al lago, anche nelle giornate più fredde, si può trovare un clima relativamente mite. Il percorso, di poco più di 10 chilometri, nella piccola variante che suggeriamo, è decisamente semplice e adatto a tutti. Inoltre è perfetto in tutte le stagioni, evitando chiaramente le giornate più calde dell’estate e si può compiere anche in mountain bike. L’itinerario non presenta alcuna difficoltà, ma è sempre meglio affrontarlo con calzature adatte.
Si parte dalla chiesa della Beata Vergine del Rosario di Uponne, dove si trova un comodo parcheggio e ci si addentra subito in un bosco di robinie e castagni. Il sentiero è segnalato bene ma, visto che si possono compiere alcune deviazioni e i bivi non mancano, si consiglia, comunque, di scaricare una traccia Gpx sul telefonino. Tra casette e qualche saliscendi, dopo circa 2 chilometri di una comoda mulattiera si deve prendere a sinistra e iniziare l’ultimo breve tratto di salita che porta alla chiesa di San Quirico. La collinetta, coi suoi 410 metri di altitudine rappresenta il punto più alto di Angera. L’area è costituita da una magnifica zona verde quasi completamente a bosco misto in cui è presente il castagno, il pino silvestre e, in minor quantità, la quercia e la betulla pendula. Purtroppo il disastroso incendio del 2022 ha ferito in modo profondo la zona, che negli ultimi mesi ha ospitato alcuni interventi di ripristino grazie ai quali, piano piano, la natura riprenderà il suo spazio.
Come detto, sulla sommità si trova la chiesetta dedicata al santo bambino Martire Quirico, risalente almeno al XIII secolo, che è arricchita da decori di epoca moderna. L’antica struttura è nel cuore degli abitanti di Angera e di Ranco e meta di processioni il Lunedì dell’Angelo e il 25 aprile. Dall’edificio religioso si ammira al meglio la parte nord del lago Maggiore, mentre postandosi a sud della collinetta, per prendere un sentiero diverso per la discesa, lo sguardo si apre verso Angera e la parte meridionale del Verbano, con la Rocca borromea come grande protagonista. A questo punto si vira verso il centro di Angera e si consiglia di arrivare sullo splendido lungolago, senza avere un percorso prestabilito, ma lasciandosi “perdere” tra le bellezze del paese. Per rientrare, oltre alla possibilità di visitare la Rocca, si prende via San Quirico e si prosegue tra prati e vigneti, i caratteristici “ronchi” dove si produce il vino locale. Un tempo la produzione di vino era più estesa, come testimonia anche l’antico torchio presente nella Rocca ma, oggi, la tradizione vitivinicola è stata ripresa da alcune cantine che, anno dopo anno, hanno innalzato la qualità dei calici angeresi. Il passaggio tra le viti dona altre vedute sul Lago Maggiore e sulle sue colline, dove si alternano muretti a secco, edifici rurali e terrazzamenti coltivati che conducono al punto di partenza.
Per informazioni generali su Angera il sito di riferimento è VisitAngera.
© Riproduzione Riservata