L’INTERVISTA
Antonelli contro Cassani: «Non sa gestire la partita»
Il rimpasto? «Questione molto seria». E su Alfa: «Lui fa inciuci con il Pd». Il sindaco di Busto: «Ascolterò ciò che mi dice il regionale di Fratelli d’Italia»
«Non accetto consigli né interferenze da Cassani. Ha passato la palla al regionale perché non è stato in grado di risolvere il problema, e adesso viene a dirmi cosa dovrei fare? Ha sbagliato indirizzo». Al sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli non piace come la segreteria provinciale della Lega sta gestendo il rimpasto. «Andrea Cassani - scandisce - si occupi di Gallarate, che probabilmente ha più problemi di Busto, e non si permetta di entrare in questioni che non lo riguardano».
È pur sempre il leader provinciale della Lega.
«Ma in quella veste ha dimostrato di non saper gestire la partita. Tant’è vero che ha rilanciato la questione al regionale. Sono sorpreso e deluso dal suo comportamento, perché ha dimostrato di avere la memoria corta. E allora gliela rinfresco io. Quando ci siamo parlati prima della pausa estiva, mi aveva detto di essere positivamente stupito da quanto la Lega era riuscita a ottenere a Busto: tre assessori, compreso il vicesindaco, più due presidenti delle partecipate (nella prima fase dell’amministrazione, anche Agesp Energia era a guida leghista, ndr). Adesso fa retromarcia per compiacere i suoi. Dal momento che ha passato la palla al regionale, per quanto mi riguarda Cassani non parla più come segretario provinciale della Lega ma semplicemente come sindaco di Gallarate. E allora grazie, ma non ho bisogno dei suoi consigli».
Sta dicendo che Cassani non è capace di condurre le trattative?
«In questo caso non lo è stato. In altri si era dimostrato molto bravo. Penso ad Alfa: pur di ottenere la riconferma del presidente (il leghista Paolo Mazzucchelli, ndr) ha fatto un inciucio col Partito Democratico. Per inciso, non sono affatto contento di come sta andando quella società».
Torniamo al rimpasto di Busto: si farà o no?
«Ci sarà sicuramente qualche cambiamento in giunta. Non chiedetemi quanto ci metteremo, perché stiamo valutando nomi e deleghe. È una questione seria, non stiamo giocando».
Sembra esserci la fila per un posto un posto da assessore…
«E questo è positivo. È più che comprensibile che chi dedica alla città tempo ed energie ambisca ad avere un ruolo più di primo piano. Certo, chi uscirà non sarà contento, ma anche questo fa parte del gioco».
Per l’opposizione la telenovela del rimpasto sta frenando l’attività amministrativa.
«Stiano tranquilli. La città va avanti, stiamo facendo tanto e non ci fermiamo mai. Se fosse per loro, quelli del “no a prescindere”, a Busto sarebbe tutto bloccato da anni. Per fortuna ci siamo noi e i progetti proseguono. Il rimpasto non crea alcun problema alla città. Solo io dovrò lavorare un po’ di più per sopperire all’inesperienza di chi subentra in giunta, ma non ho certo paura di lavorare».
Quindi chi parla di poltronificio è fuori strada?
«Ma quale poltronificio: questa è politica. Senza ambizioni non si va da nessuna parte, e se qualcuno desidera continuare a lavorare per la città da una posizione più “in vista”, la reputo un’esigenza comprensibile. Dopodiché, è chiaro che, oltre all’ambizione, pretendo lavoro, applicazione e studio. In caso contrario, tutti sanno che, così come li nomino, li posso cacciare. Sto valutando tutti gli aspetti, fermo restando che, facendo parte di un partito, farò ciò che mi indicherà il regionale di Fratelli d’Italia».
© Riproduzione Riservata