AUTO D’EPOCA
Le regine vanno all’asta

Avete sognato di emulare le gesta di un grande pilota di rally come Miki Biasion?
Oppure vi siete sentiti più affini al ragionier Fantozzi a bordo della sua macchinetta? Siete stati sempre pronti a sfidare impacciati malviventi per recuperare il vostro amato “dune buggy”, come Bud Spencer e Terence Hill in Altrimenti ci arrabbiamo o vi siete ispirati al “maestro” Juan Manuel Fangio?
Qualunque sia la vostra idea di automobilismo, se il cuore batte per le quattro ruote, l’appuntamento è alla fiera Auto e Moto d’Epoca di Padova, fino a domani 27 ottobre, dove sono attesi 1600 espositori e 5000 auto, distribuiti su 11 padiglioni per 90.000 metri quadrati di esposizione.
Il vero fulcro della manifestazione è però l’asta, organizzata da Finarte, dove sfilano 55 “gran signore”. Per tutti i gusti, ma soprattutto per tutti i portafogli, visto che all’incanto andrannoci sono abbordabili come una Renault 4 del 1963 dal valore stimato inferiore a 10.000 euro o una Citroen 2CV del 1956 valutata tra 13.000 e 18.000 euro, ma anche una coppia di Porsche 911 “gemelle diverse” (una Targa 4S del 2018 e una S Targa del 1968, entrambe in colore Light Ivory) del valore compreso tra 590.000 e 620.000 euro e una Alfa Romeo 6C 1750 Turismo Cabriolet del 1930, accreditata di un valore vicino ai 400.000 euro.
Le regine assolute dell’asta sono però due quasi coetanee, una Alfa 6C 2500 Sport del 1947, l’unica cabriolet Pinin Farina ad avere partecipato alla Mille Miglia nel 1949, anno in cui corse anche la Coppa Inter-Europa, la Coppa d’Oro delle Dolomiti e la Stella Alpina, e la Cisitalia 202 Cabriolet Gran Sport del 1948, portata in gara anch’essa nel 1949 con ottimi risultati ed esposta in numerosi musei dell’auto. Per questi due gioielli le stime sono astronomiche, con la prima valutata fino a 824.000 euro e l’altra tra 550 e 650.000.
Non da meno la Maserati 3500 GT del 1961, che a dispetto di una carrozzeria piuttosto malconcia è stimata tra 475 e 575.000 euro: merito del suo celebre guidatore, il 5 volte campione del mondo Fangio, che la utilizzò come auto per tutti i giorni durante i suoi soggiorni in Italia, dando utili consigli di messa a punto ai tecnici del Tridente. Non mancano i pezzi unici, come la Fiat-Abarth 750 Spyder di Zagato presentata al Salone dell’Auto di Torino del 1958: prima di tre sole auto di cui si ha notizia, è la sola dotata di pinne aerodinamiche posteriori (stima da 75 a 95.000 euro). O la Brabham BT 40 Cosworth del 1973, una delle sole 9 vetture allestite per la Formula 2 dal tre volte campione del mondo di F1.
Largo spazio alle automobili da corsa, con l’Opel Ascona B 2000 S Rallye Gruppo 2 del 1979 (da 135 a 150.000 euro), con la quale Miki Biasion vinse il Campionato Italiano Rally nel 1980, la Fiat 131 Abarth Rally del 1976 (110-120.000 euro) e la Delta Integrale del 1992 con livrea Martini celebrativa del quinto Mondiale costruttori vinto dalla Lancia (110-130mila euro).
Chi non avesse un conto in banca con tanti zeri non si scoraggi, l’asta di Finarte propone delle “chicche” più economiche, dalle Autobianchi Bianchina in versione chiusa del 1958 e Cabriolet del 1960 (stima tra 17 e 21.000 euro) alla scintillante Volkswagen Albar Buggy dorata del 1962 (fino a 32.000 euro), dalla simpatica Isetta BMW, l’auto che si apriva sul davanti, alle rare 500 e 650 prodotte dall’austriaca Steyr-Puch nel 1957 e 1964, tutte sotto i 50.000 euro.
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