LA PATRONA
Beata Giuliana, la festa nel quartiere dei cantieri
Il futuro del rione di Busto Arsizio si gioca sul nuovo ospedale unico e sul palaginnastica

Ferragosto? Non solo. Oggi – venerdì 15 – Busto Arsizio ricorda anche la Beata Giuliana Puricelli, scomparsa 524 anni fa. Quale occasione migliore per fare il punto sul rione che ne porta il nome? Un quartiere a lungo bollato come morto ma che da un anno a questa parte mostra concreti segnali di rinascita. Dodici mesi fa Prealpina evidenziava due grossi nodi della zona: il nuovo palaginnastica e il futuro ospedale unico, prospettive che, nell’estate 2024, erano ancora guardate con sospetto da alcuni.
RUSPE NEL 2027
Ma quelle che allora erano ombre hanno oggi profili più decisi: innanzitutto il polo ospedaliero: destinato a sostituire i presidi di Busto e Gallarate, sorgerà tra via Cascina dei Poveri e via Sella, alle spalle dell’Ite Tosi. L’obiettivo è una struttura moderna, efficiente e attrattiva per i professionisti sanitari, in una spinta all’innovazione che sembra già riposizionare il rione, da quartiere-dormitorio a cantiere per il domani. Certo, la vicinanza con il Tosi imporrà di governare gli orari di punta, quando flussi di studenti e utenti dell’ospedale rischieranno di sovrapporsi. È per questo che a febbraio 2025 un apposito collegio di vigilanza ha definito il cronoprogramma per infrastrutture e accessibilità, delineando uno studio di fattibilità del Trasporto pubblico locale. Ma i risultati dello studio, previsti per lo scorso aprile, non sono di dominio pubblico, e può restare solo la speranza di una previsione efficace da parte degli esperti. L’avvio del cantiere è indicato per il 2027 e la conclusione per il 2030, e di recente il presidente Attilio Fontana ha confessato che «la prima pietra mi piacerebbe metterla io».
IMPREVISTO PALAGINNASTICA
Quanto al palaginnastica – chiamato a riscattare la struttura mai ultimata del palaghiaccio – i lavori erano già partiti a giugno 2024, e ad aprile 2025 il sindaco Emanuele Antonelli ha confermato che «tutto procede secondo i programmi», con l’obiettivo di finire anche prima di marzo 2026. L’ottimismo ha però dovuto fare i conti con un’intrusione notturna tra del 26 luglio, con danni all’impianto elettrico e il furto di attrezzature. L’episodio riaccende un tema che nel rione di Beata fa sempre più rumore: quello del vandalismo. Basti pensare che su viale Repubblica e dintorni, da mesi, opera la cosiddetta “banda dei cartelli”, che si diverte a strappare dai marciapiedi cartellonistica pubblicitaria e segnali stradali. Secondo i più, i responsabili sono gli stessi giovani che fanno chiasso fino a tardi ogni notte. Ecco allora che il futuro di Beata Giuliana si gioca qui, tra innovazione e inciviltà: da un lato la prospettiva di nuove strutture, capaci di ridefinire la geografia cittadina e di dare nuova spinta alla vitalità del quartiere; dall’altro l’urgenza di sempre più controlli e cura dello spazio pubblico.
Il servizio completo sulla Prealpina di venerdì 15 agosto in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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