SOSTENIBILITÀ
Bioarchitettura, un investimento per il futuro

Sono ormai diversi anni che spesso quando si parla di architettura si introduce il termine bioarchitettura che si può definire come l’insieme delle discipline che ruotano intorno all’architettura e che presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema. In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarità e da un utilizzo parsimonioso ma soprattutto intelligente delle risorse, la bioarchitettura tende a integrare le attività umane alle preesistenze ambientali ed ai fenomeni naturali, al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e futuro. La bioarchitettura non è un nuovo modello formale o una semplice sommatoria di “tecnologie verdi” bensì una visione olistica dell’architettura che obbliga a confrontarsi con la specifica realtà, a scoprirne, con rinnovata sensibilità, la continuità con la storia, le tradizioni, il paesaggio e da affrontare attraverso la nuova consapevolezza della ecosostenibilità e della bio-compatibilità.
LO STUDIO VARESINO
È varesino lo studio di progettazione specializzato proprio in bioarchitettura che da anni promuove questa disciplina, è lo Studio Ecoarch® fondato dall’architetto Mauro Rivolta circa vent’anni fa e che oggi si compone di altri due architetti, Davide Ferrari e Alessandro Cremona. «Siamo in grado di spingere la progettazione fino ad ottenere un edificio passivo, utilizzando le tecnologie più sofisticate: impianto geotermico con pompa di calore, fotovoltaico e collettori solari, serra bioclimatica, tetto verde, frangisole. Queste strategie, insieme alla corretta progettazione bioclimatica e al forte isolamento termico, portano a un importante risparmio energetico: un edificio autosufficiente, in grado di sfruttare al meglio gli apporti solari gratuiti, è il miglior investimento per il futuro della propria famiglia. E dell’ambiente». Chiediamo sempre a Mauro Rivolta com’è la situazione nella provincia e se c’è questo nuovo interesse verso un’architettura più sostenibile. «Assolutamente sì.
L’AUMENTO DI RICHIESTE
Nel corso degli anni la richiesta di interventi di bioarchitettura su edifici nuovi o in ristrutturazione è aumentata, la sensibilità delle persone verso l’ambiente è cresciuta. Molti sono i progetti che abbiamo realizzato in Varese e provincia». Ma come si traduce questo approccio dal punto di vista pratico? «Prima di tutto occorre valutare la posizione dell’abitazione per capire dove collocare gli spazi di abitazione. Per esempio al sud ci saranno il soggiorno, la cucina, gli ambienti conviviali mentre al nord, dove il sole non può scaldare, si potranno sistemare gli spazi serventi come il guardaroba, i bagni, i locali tecnici. Questo è già un buon punto di partenza per sfruttare al meglio il calore del sole, poi una buona coibentazione e l’utilizzo di materiali naturali e il più possibile a Km 0 per finire con gli impianti che a quel punto, se la casa è ben progettata, verranno utilizzati con intelligenza e non ci sarà alcun dispendio energetico. È importante che lo spazio in cui viviamo e lavoriamo abbia inoltre un rapporto forte con l’ambiente esterno. Libertà di movimento, lunghe prospettive, fluidità tra dentro e fuori sono i valori a cui ci ispiriamo, qualcosa di forte e sensoriale che ci assomigli, un’estensione del corpo, una seconda pelle, un luogo sano dove si possa ritrovare una parte di noi stessi».
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