IL PROCESSO
Protezione, dipendenza, paura: il rapporto contorto tra gli imputati
La madre di Caglioni: «Mio figlio si sentì protetto da Douglas che lo difese da atti di bullismo, ma poi aveva paura di incontrarlo». Sequestro probatorio del telefono della donna

Questa mattina, martedì 14 ottobre, nuova udienza in Corte d’assise a Busto Arsizio del processo per l’omicidio di Andrea Bossi, che vede imputati Douglas Carolo e Michele Caglioni.
GLI ATTI DI BULLISMO E LA DIPENDENZA
La madre di Caglioni si è commossa in aula parlando degli atti di bullismo subiti dagli spacciatori che prendevano di mira Michele e Alessandro (il fratello n.d.r.) . «Douglas intervenne in sua difesa e da quel momento Michele si sentì protetto e al sicuro». Così nacque il rapporto di dipendenza, sostenuto dall’avvocato Nicolò Vecchioni, che ha portato al delitto del 26 gennaio 2024. La donna ha parlato anche del tentativo di Douglas di avere contatti sessuali con Michele. «Aveva paura di incontrare Douglas, stava molto male. Anche in carcere aveva il terrore di lui perché provava a contattarlo. Temeva anche per noi, che potessero ucciderci. Abbiamo ricevuto minacce».
TELEFONO SEQUESTRATO
La Corte d’assise ha disposto il sequestro probatorio del telefono della mamma di Caglioni. Contiene le chat tra lei e la fidanzata di Michele: avrebbero rilevante significato probatorio.
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