IL FIORE
Camelia, simbolo di eleganza e raffinatezza

È l’indomani del ballo di primavera e Lady Gwendoline, ancora un po’ scombussolata degli occhi neri di Lord Pittifer, sorseggia il suo tè nella sala privata del palazzo di famiglia ripensando alla quadriglia che aveva ballato la sera prima con il giovanotto. A interrompere in suoi pensieri, ci pensa la fedele governante Miss Mildred che con un sorriso furbo le consegna un mazzo di fiori. La fanciulla allunga le mani e si ritrova ad ammirare un piccolo bouquet di camelie. Il cuore le fa un tuffo nel petto. I suoi sogni romantici potrebbero diventare realtà; Lord Pittifer, con quel cadeau floreale, non ha bisogno di parole per esprimere ciò che prova nei suoi confronti. Bastano i boccioli di “Camelia japonica” a far sospirare la protagonista di questa breve storia di fantasia e ambientata nella Londra dell’età vittoriana perché secondo il linguaggio dei fiori rappresentano bellezza perfetta e ammirazione. Simbolo di eleganza e di raffinatezza la camelia non ha fatto fremere solo la nostra giovane Lady, ma intere generazioni di dame e fanciulle da quando, verso la fine del XVIII, è stata introdotta in Europa dall’Estremo Oriente.
LA STORIA DELLA SPECIE
Questa specie vegetale, descritta per la prima volta dal missionario, farmacista e naturalista gesuita Georg Joseph Kamel - da cui deriva il nome - durante la sua permanenza nelle Filippine sul finire del 1600, è stata portata nel Vecchio Continente a più riprese da diversi esploratori e botanici, e ha conquistato un posto di prestigio nei giardini e nelle ville di tutta Europa. In Italia pare che arrivò, intorno al 1780, grazie all’amore dell’ammiraglio Horatio Nelson per la sua amante Lady Emma Hamilton, la moglie dell’ambasciatore inglese presso la corte dei Borboni di Napoli. La donna la regalò alla principessa di Borbone che la fece piantare in uno dei giardini della Reggia di Caserta. Senza nulla togliere all’ardente passione tra Nelson ed Emma Hamilton, fonti più accreditate indicano che la prima camelia “italiana” arrivò a palazzo nel 1786 grazie al giardiniere tedesco Johann Andreas Graeffer che la fece diventare protagonista dei giardini all’inglese della Reggia.
DALLA TOSCANA AL LAGO MAGGIORE
Da lì si sposto verso la Toscana e poi su verso i laghi prealpini dove tutt’ora fa bella mostra nelle ville del Lago Maggiore e del Lago di Como. All’inizio, però, questo fiore era costoso, abbelliva i parchi e i giardini dei nobili e delle case reali, era difficile da trovare in commercio tanto che era quasi sconosciuto al di fuori delle mura delle dimore aristocratiche. Giardinieri e botanici, grazie alla plasticità genetica della specie, facevano a gara per creare varietà che poi dedicavano alla nobiltà, alle divinità dell’antica Grecia o a qualche concetto evocativo: di un rosa intenso per Il Conte Cavour, rosa con le nervature rosse per La Niobe personaggio del mito greco punita dagli dei per la sua superbia, rosso carminio screziate di bianco per La Concordia. Ben presto questo fiore uscì dai giardini dei palazzi nobiliari e divenne uno dei più famosi dell’Ottocento grazie anche al romanzo “La dama delle camelie” che Alexandre Dumas figlio pubblicò nel 1848. Lo scrittore francese lo celebrò facendolo diventare vero e proprio “personaggio” dandogli il compito di comunicare la disponibilità all’amore della protagonista: camelie bianche se la mantenuta Margherita Gautier avrebbe potuto ricevere i suoi amanti, camelie rosse quando la giovane non era invece disponibile. Il libro, che poi divenne opera di Verdi, commosse per la triste storia della ragazza morta anzitempo e fece diventare questo fiore esotico e nobile ancora più “popolare”.
I TAILLEUR DI COCO CHANEL
Ma sempre chic, tanto che Coco Chanel lo volle sui suoi inconfondibili tailleur e sui suoi abiti facendolo diventare simbolo del suo stile elegante, ma semplice. Parente stretta della piante del tè - appartengono infatti allo stesso genere ma sono due specie diverse e quella da bere si chiama “Camelia sinensis” - della camelia ornamentale esistono un paio di centinaia di varietà. Chissà quale avrà scelto il nostro Lord Pittifer per impressionare la dolce Gwendoline.
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