ROMA
Chiusa consultazione direttiva Ue sigarette. No dai tabaccai
(ANSA) - ROMA, 01 NOV - In attesa che scattino gli aumenti
sulle sigarette previsti per l'ennesima volta dalla manovra di
bilancio (60 centesimi in tre anni a partire dal prossimo) si è
chiusa la consultazione pubblica lanciata dalla commissione Ue
per mettere a punto una nuova direttiva che punterebbe ad
uniformare in tutto il Vecchio Continente le accise sui tabacchi
e più in generale sui prodotti nicotinici (dovrebbero essere
comprese anche le e-cig quindi) per colpire i consumatori di
'bionde'. Questo vorrebbe dire per l'Italia un aumento di
diversi euro a pacchetto (circa 3) anche se il prezzo resterebbe
comunque sotto i livelli più alti che si registrano in Irlanda o
Norvegia (13 euro).
La Fit, la federazione dei tabaccai lancia strali verso
Bruxelles chiedendo di ripensare questa decisione. Anche perchè,
spiega sul suo sito, "la Commissione Ue non coglie il legame
strettissimo tra incremento della tassazione ed espansione del
mercato illecito", cioè il contrabbando e la produzione
illegale. I tabaccai hanno così lanciato nei giorni un appello
agli stessi clienti chiedendo di far sentire anche la propria
voce nella consultazione pubblica europea. Questo anche perchè
"si ignorano gli effetti economici negativi delle misure
proposte sulle tabaccherie, microimprese familiari che
costituiscono una rete insostituibile nel panorama distributivo
e nel tessuto sociale del Paese. Prima di ogni ulteriore
valutazione sulla proposta, consideriamo positivamente e
riteniamo fondamentale il mantenimento dell'ipotesi di
adeguamento della tassazione al potere di acquisto di ogni Stato
membro, per salvaguardare la competitività del settore
produttivo e distributivo italiano". Viceversa chiaramente la
direttiva e i relativi aumenti colpirebbero tutti i Paesi
indistintamente.
E la salute? "La Francia, l'Irlanda, i Paesi
Bassi - dice la Fit - hanno dimostrato con i fatti che l'aumento
eccessivo dei prezzi causa immediatamente
un'espansione incontrollata di contrabbando e contraffazione a
livelli drammatici, con gravissimi danni per tutti gli operatori
economici, per l'erario e per gli stessi cittadini che si 2
rivolgono al mercato illegale acquistando prodotti che non
rispettano i rigorosi standard qualitativi europei, con rischi
evidenti per la salute". (ANSA).
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