DA PROVARE
Addio calcetto, ora c’è il padel

In principio c’era il tennis con le sue regole e le misure immutate da secoli. Poi, com’è successo a moltissimi altri sport, la racchetta ha iniziato a evolversi: si è rimpicciolito, ha levato le corde. Dall’outdoor si è passati all’indoor e il campo si è accorciato e stretto. Insomma si evolve e si risponde a esigenze di modernità e novità. Per esempio, anche se il badminton è una disciplina con origini antichissime, lo sport del “volano” è entrato fra quelli olimpici soltanto nel 1992 e ha ottenuto un riscontro sempre più crescente soprattutto in Asia. E in Oriente è da sempre un’attività sportiva di primissimo piano il tennis tavolo: in Cina è addirittura sport nazionale con decine di milioni di praticanti mentre, da noi, è comunemente visto soprattutto come un passatempo estivo di casa. Poi è toccato allo squash, giocato da due (singolare) o quattro (doppio) giocatori in un campo rettangolare delimitato da quattro pareti con una piccola pallina di gomma.
IL GIOCO
Infine, l’ultimo arrivato è il padel (o paddle), una disciplina nata in Messico è oggi uno degli sport più popolari in America Latina e in Spagna. Negli ultimi cinque anni questo sport ha visto una fortissima crescita anche in Italia, dove il numero di campi è cresciuto di oltre l’800%, superando quota 1200 ad aprile 2020.
Il primo campo in Italia fu realizzato nel 1991 e viene conteso fra il Vicentino e la città di Bologna, ma il vero e proprio boom è partito dal 2013 in poi, soprattutto a Roma. Oggi, infatti, un terzo delle strutture sono nel Lazio, ma altre grandi città come Milano, Torino, Palermo stanno iniziando a palleggiare col padel, così come il Varesotto.
Il padel può essere praticato da persone di diversa età, sesso, condizioni tecniche e fisiche, e richiede una spesa minima. Inoltre riesce a essere un’occasione di incontro e di “ritrovo” fra amici per praticare dell’attività motoria senza movimenti troppo aggressivi per ginocchia, caviglie e spalle. I campi sono sia all’aperto che al chiuso e le regole sono basicamente quelle del tennis. La racchetta è una “pala” solida e forata, tale da renderla più leggera, la cui lunghezza massima non supera i 45,50 centimetri, mentre le palle sono molto simili a quelle del tennis.
LE REGOLE
Poche regole ma importanti caratterizzano il padel: la più originale è quella in cui i muri delimitanti il fondo campo fanno parte dell’area di gioco, quindi se la palla rimbalza su tali muri può esser respinta con la racchetta. Il campo è lungo 20 metri e largo 10 metri, con muro delimitante alto 3 metri su gran parte dei lati e 4 metri sulla parete di fondo.
Le porzioni di parete più a ridosso della rete sono costituite da una specie di grata (o griglia) metallica che rende imprevedibile il rimbalzo, mentre i restanti pannelli sono generalmente in vetro. Per iniziare il punto si batte dietro la propria linea di servizio, da sotto (a differenza del tennis) e facendo rimbalzare la pallina prima per terra. Il servizio deve seguire una traiettoria diagonale verso l’opposta area di battuta dell’avversario, colpendola di dritto o di rovescio.
A eccezione della risposta, i giocatori possono colpire la palla prendendola al volo o dopo il primo rimbalzo sul proprio campo. Un secondo rimbalzo a terra decreterà il punto per l’avversario, come nel tennis. Non solo: i giocatori possono mandare la palla contro la porzione di vetro della parete della propria metà campo, affinché questa passi sopra la rete verso il campo dell’antagonista. La palla deve sempre rimbalzare prima per terra una volta superata la rete per essere in gioco e dunque non può toccare al volo la parete delimitante la metà campo dell’avversario, perché in quel caso verrebbe considerata out. Insomma, come nel tennis serve strategia, creatività, tocco e cervello senza, possibilmente, andare fuori dai gangheri in caso dell’immancabile svarione o del colpo di buona sorte dell’avversario.
LA STRATEGIA
La tattica di gioco consiste sostanzialmente nel conquistare come coppia la posizione a rete, più favorevole per chiudere il punto, e nel mantenerla il più a lungo possibile.
Per questa ragione tradizionalmente il compagno del battitore si posiziona a rete e, dopo il servizio, chiama ad avanzare anche lo stesso battitore per colpire di volée. Gli avversari a fondo campo solitamente fanno ampio uso di pallonetti per scavalcare gli attaccanti e poter conquistare a loro volta la rete. Per questa ragione, si richiede grande pazienza nella costruzione del punto, in quanto i rimbalzi sulle pareti danno quasi sempre una seconda chance per chi difende di ribattere la palla, a differenza del tennis dove se si viene superati dalla palla si perde lo scambio.
Ai livelli di gioco più elevati non è infrequente veder terminare i punti in maniera spettacolare grazie a smash particolarmente potenti che spediscono la palla al di fuori delle pareti del campo, rendendo complicatissimo il recupero per l’avversario. Un’altra strategia molto efficace consiste nel colpire le volée o gli smash in diagonale corta per far sì che l’imprevedibile rimbalzo sulla grata prenda alla sprovvista gli avversari.
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