L’AUTORE
Maurizio De Giovanni: «Scelgo Sara perché ha il superpotere dell’ascolto»
Lo scrittore arriva martedì 8 luglio alle 21 all’Area 101 a Olgiate Olona con “Il pappagallo muto“, il suo nuovo romanzo

«Io sono innamorato di Sara. E lo sono dalla prima volta che l’ho vista e immaginata. È un personaggio fantastico, diverso dagli altri: ha una parentela con Ricciardi perché come lui è portata all’ascolto, introversa, sulla difensiva, ma in possesso di enormi potenzialità. E ha un superpotere: quello dell’ascolto in un mondo dove tutti parlano». Maurizio de Giovanni arriva martedì 8 luglio alle 21 all’Area 101 a Olgiate Olona con Il pappagallo muto (Rizzoli), il suo nuovo romanzo dedicato a Sara Morozzi, la “donna invisibile” dalle eccezionali doti investigative, in cui la “Mora” ex agente dei Servizi, viene richiamata sul campo con il suo ex collega, come lei in pensione, Andrea Catapano, per un’operazione in cui i mezzi tecnologici non possono essere usati, i mezzi elettronici sono schermati e dunque occorre ricorrere al loro metodo “tradizionale” per le intercettazioni. Sara, capelli grigi e niente trucco in una bellezza trattenuta, quasi anonima, silenziosa, invisibile, acutissima, che sa leggere le labbra e le posizioni del corpo. E Andrea, cieco, e che riesce a sentire ciò che sfugge alla vista: rumori, sussurri, sospiri. E loro due dopo essere stati messi da parte con la pensione in maniera «un po’ frettolosa – commenta de Giovanni - hanno l’ego solleticato da questa richiesta». Con un richiamo tematico che va al di là della trama, come sempre ben congegnata e avvincente, e che è «una cosa che secondo me ricorre: oggi i pensionati, chi è collocato a riposo, non sono più come quelli di quindici o vent’anni fa. A sessantasette anni si è attivi. Ho preso in esame questa energia di persone che hanno ancora forza, iniziativa e che, collocate a riposo anche velocemente, hanno ancora questa volontà di reazione istintiva». Ma quello che Sara e Andrea accettano è un incarico che potrebbe portarli a rischiare grosso, stretti in un ingranaggio troppo più grande di loro. Con però sempre accanto, anche in questa indagine che si rivelerà un intricato groviglio di interessi segreti, già collega di Sara, ma anche sua “sorella d’anima”, Viola, che era compagna del defunto figlio di Sara, e l’ispettore Davide Pardo con il fedele bovaro del Bernese Boris. Un romanzo, anche Il pappagallo muto, che ha subito scalato le classifiche di vendita, confermando il grande talento di un autore come Maurizio de Giovanni, che, pur prediligendo il giallo e noir, ha affrontato con successo anche altri generi, come dimostra il suo recente L’antico amore (Mondadori), storie parallele di voci che vanno da poeti latini a giovani professori, da vecchi a badanti moldave, con al centro appunto l’amore. «Io sono innamorato delle storie conclude de Giovanni -: una storia è una storia e la devi raccontare. Il genere viene dopo, è a valle, lo scopri dopo: racconti i sentimenti. E va bene ogni genere».
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