LA CITTÀ
Erba del vicino, il rinoceronte e l’insalatona
Una giornata a Brescia, tra tavolini davanti al Duomo e Parco archeologico romano

L’erba del vicino è sempre più verde. Con questi “occhi botanici”, pronti a cogliere soprattutto il bello e paragonarlo al proprio, passeggio come un viandante nel centro di Brescia. La città è ordinata, la gente neanche troppo frettolosa, il clima è sospeso: sole, temperatura sopra la media stagionale. Oltre al clima, di sospeso c’è un gigantesco rinoceronte appeso nel portico di piazza Vittoria. Merita qualche attimo di riflessione. E dunque una capatina online per capire di che cosa si tratti. È opera di un artista bresciano, Stefano Bombardieri, e rappresenta “il peso del tempo sospeso”. In altre parole: le pressioni della vita, le incertezze, le responsabilità. Un monito che non sarà il massimo da un punto di vista motivazionale, ma che ha un impatto robusto (come il rinoceronte). Altro fattore che fa apparire l’erba bresciana più verde: pranzo veloce ai tavolini nella piazza di fronte al Duomo, luogo da calze di seta, e conto finale sorprendentemente a buon mercato. Insalatona extralarge (con mozzarella e olive taggiasche), uno spritz in versione Leonessa, acqua, una cedrata e un caffè. Totale 21,70 euro. Provare per credere.
Il centro è ordinato, pulito. La cadenza si sente nel parlato degli indigeni. Il mio speedy tour include quindi il Parco archeologico di Brescia romana (patrimonio Unesco). E infine il tentativo, fallito, di ordinare una cioccolata - che mi dicono tipica - in una pasticceria nella zona pedonale. Bella Brescia. Ma bella anche Varese se osservata con gli occhi giusti. Aspettiamo bresciani.
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