L’ITINERARIO
Ferrara: dalla storia ai paesaggi. Lentamente
Festa per il doppio compleanno Unesco della città estense. Si va dalle Mura alle residenze fino alle suggestive Valli di Comacchio
Un legame che dura da secoli. È quello tra Ferrara e Varese dove spicca il fatto che uno dei luoghi simbolo del Varesotto, vale a dire Palazzo Estense e i suoi Giardini, simbolo del capoluogo, furono realizzati a partire dal 1766, quando il duca di Modena, discendente della casata “diventata grande” a Ferrara, Francesco III d’Este, decise di acquistare, per la villeggiatura, quella dimora. E così, è quasi d’obbligo per un varesino, andare almeno una volta nella vita a Ferrara, per conoscere, in un certo senso, questo rapporto un po’ particolare tra città eleganti di provincia. Tra l’altro, nel 2025 Ferrara e la sua provincia celebrano due importanti anniversari: 30 anni come Patrimonio Unesco e 10 anni del Delta del Po come Riserva MaB Unesco. Per onorare queste ricorrenze, è nata Festina Lente, un progetto che invita a esplorare con lentezza le meraviglie del territorio attraverso sei itinerari tematici.
Si può partire dal capoluogo visitando le Mura estensi di Ferrara, un gioiello unico dove l’antica architettura militare rinascimentale si fonde con un meraviglioso parco urbano (info ferrarainfo.com). Le antiche mura circondano il centro storico per nove chilometri pressoché ininterrotti, costituendo uno dei sistemi difensivi più imponenti del Medioevo e del Rinascimento. Il percorso, caratterizzato da torrioni, baluardi e una ricca vegetazione, regala una continua vista dall’alto sulla città degli Este e ha inizio a Porta Paola, con un panorama dove i colori mutano con il susseguirsi delle stagioni. Poi il tragitto ripercorre le mura meridionali verso i Bagni Ducali e risale la cinta muraria orientale, fino a ricongiungersi a Punta della Montagnola. Da qui, si continua sulla cortina muraria settentrionale per poi scendere lungo i salienti di Porta Catena, in direzione dei Baluardi della Fortezza, rientrando a Porta Paola. Il tratto che collega il Torrione di San Giovanni a quello del Barco è particolarmente affascinante, creando un tranquillo rifugio verde nel cuore della città. Attraverso i quattro accessi principali (Porta Paola, la Prospettiva di Corso Giovecca, Porta degli Angeli e Porta Catena) è possibile esplorare facilmente i numerosi tesori storico-culturali che Ferrara custodisce, spostandosi tra il “dentro” e il “fuori” le mura. Chi volesse approfondire la conoscenza delle fortificazioni, può visitare il Centro di documentazione sulle Mura di Ferrara, che ha l’obiettivo di far conoscere le poderose costruzioni superstiti e, al tempo stesso, di far comprendere il susseguirsi dei tanti interventi che hanno portato alla realtà odierna, grazie a un’accurata ricostruzione storica costituita da pannelli tematici, filmati, modelli e applicazioni multimediali.
Altri gioielli da visitare a Ferrara? Ovviamente il Castello Estense, che sorprende con la sua imponenza. Si tratta infatti di una fortezza quasi inaspettata, che sorge proprio nel cuore della città, circondata da un fossato e da ponti levatoi. Da non perdere, poi, il Quadrivio degli Angeli, i suoi palazzi e aree verdi, uno dei punti più significativi dell’Addizione Erculea, il progetto urbanistico grazie al quale Ferrara è stata riconosciuta dall’Unesco come città del Rinascimento. Mentre la Certosa monumentale è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove scoprire la storia locale attraverso i suoi protagonisti, anche attraverso le opere d’arte funeraria.
A proposito di musei, qui se ne segnalano quattro: il Museo Schifanoia, uno dei simboli dello splendore rinascimentale dell’epoca estense a Ferrara, il Museo della cattedrale che racconta la storia del più importante luogo sacro della spiritualità estense. E poi il Meis, Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, che ti accompagna in un viaggio affascinante alla scoperta della storia degli ebrei in Italia. Infine il Museo archeologico nazionale, dove esplorare i reperti provenienti dall’antica città etrusca di Spina, scoperta nel territorio del Delta del Po.
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