CATANIA
Fidanzati Policoro, chiesta avocazione indagini a Pg Potenza

(ANSA) - CATANIA, 03 AGO - Avocare le indagini sulla morte di
Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i due fidanzati ritrovati
senza vita nella serata del 23 marzo 1988 a Policoro, in
provincia di Matera. E' la richiesta presentata alla Procura
generale di Potenza dall'avvocato Antonio Fiumefreddo, del foro
di Catania, su mandato di Olimpia Fuina Orioli, madre di Luca,
dopo l'ennesimo rigetto dell'istanza di riapertura
dell'inchiesta da parte della Procura di Matera.
"La richiesta di avocazione - spiega l'avvocato Fiumefreddo -
si fonda sulla necessità di porre fine a oltre tre decenni di
silenzi istituzionali, perizie manipolate, testimonianze mai
escusse, intercettazioni ignorate e incongruenze investigative
mai risolte. Due decessi che si sono voluti fare passare come
suicidio, incidente, ma è chiaro, e non solo per noi, che è
stato un duplice omicidio".
Nell'istanza sono elencati atti istruttori che, secondo i
richiedenti, sono stati omessi o mai adeguatamente svolti e
approfonditi: "l'acquisizione dei tabulati telefonici del 23 e
24 marzo 1988, l'escussione di 28 testimoni ritenuti chiave per
la ricostruzione dei fatti, la riesumazione dei corpi con
l'impiego di moderne tecnologie medico-legali (body scan), una
perizia comparativa sui corredi fotografici originali e
ufficiali per accertare manomissioni nella scena del crimine".
Citata anche "l'analisi del contesto e delle responsabilità
legate al falso in perizia Valecce, mai indagate nella sostanza,
ma archiviate per decorrenza dei termini".
"Non si può continuare a fingere che tutto sia già stato
chiarito - afferma Olimpia Fuina Orioli a 37 anni dalla morte
del figlio Luca - le omissioni, i depistaggi e i silenzi non
possono essere l'ultima parola sulla morte di due giovani. Lo
Stato Lo non può continuare a tacere, non può essere complice
dell'oblio".
"La Procura generale di Potenza - sottolinea l'avvocato
Fiumefreddo - è ora chiamata a valutare se sussistano i
presupposti per avocare l'indagine, alla luce delle gravi lacune
evidenziate nell'operato della Procura distrettuale di Matera,
che ha più volte rigettato le richieste istruttorie, nonostante
le risultanze scientifiche di morte violenta accertate già nel
1994 dalla perizia Umani Ronchi e non solo". (ANSA).
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