ROMA
Fondazione Eni, con incentivi elettrico 39mila autoveicoli

(ANSA) - ROMA, 13 AGO - Le immatricolazioni di autovetture
elettrica in Italia stanno procedendo molto più speditamente
rispetto agli scorsi (quasi il 29% rispetto ai primi sette mesi
del 2024, con una quota di mercato del 5,2%), ciò nonostante gli
obiettivi europei restano lontanissimi per non dire
irraggiungibili. A cominciare dal traguardo delle 4,3 milioni
autovetture circolanti al 2030 indicato nel Piano Nazionale
Integrato Energia e Clima aggiornato nel 2024.
È quanto emerge dai dati elaborati da Antonio Sileo,
Direttore del programma di ricerca Sustainable Mobility presso
la Fondazione Eni Enrico Mattei.
"Anche se quest'anno si dovessero superare le 90 mila
immatricolazioni, cosa non scontata anche con l'arrivo dei nuovi
incentivi annunciati dal ministro dell'Ambiente e della
Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a fine 2025 -
calcola Antonio Sileo - saranno meno di 370 mila le autovetture
elettriche con targa italiana".
Le difficoltà del nostro Paese, che per parco circolante e
auto vendute è secondo solo alla Germania, sono analizzate nel
working paper "What Hinders Electric Vehicle Diffusion? Insights
from a Neural Network Approach" in cui i ricercatori della FEEM
con un approccio innovativo basato su reti neurali, oltre a
identificare i principali ostacoli alla diffusione dei veicoli
elettrici, segnalano l'utilità di approcci integrati, che vadano
oltre le sole politiche di incentivazione, e confermano il
troppo e troppo rapido slancio richiesto dagli obiettivi fissati
dall'Unione Europea. Non a caso oggetto di accese discussioni.
"L'impatto dei nuovi incentivi, a fronte di uno stanziamento
di 597 milioni di euro - prosegue Antonio Sileo - è stimato in
39 mila autoveicoli, non solo automobili dunque, che dovrebbero
essere acquistati entro giugno 2026, ma per l'ormai vicino
obiettivo PNIEC non ne basterebbero 390 mila. Nei prossimi anni
il numero di vetture elettriche, anche in Italia, anche senza
incentivi, crescerà significativamente, ma è inutile attendersi
miracoli. Proprio per questo c'è da attendersi che la
discussione sui regolamenti UE in capo ai costruttori
automobilistici, che entrerà nel vivo nei prossimi mesi, sarà
caratterizzata da maggior realismo". (ANSA).
© Riproduzione Riservata