DA GUSTARE
Fruttini, la delizia très chic si serve ghiacciata
Un’alternativa italiana che andava di moda negli Ottanta torna come tendenza grazie al francese Cédric Grolet. Dalle clementine alle fragole, dai limoni all’ananas anche se tra quelli più innovativi ci sono pompelmo e aloe vera
Si mangiano con gli occhi. Sono una delizia rinfrescante per il palato. Saranno anche complici quelle immagini che spopolano su Instagram e, più in generale sui social, a rendere i fruttini particolarmente appetibili e attraenti. Belli (per scattare una foto) e buoni (da mangiare). Fanno venire l’acquolina al solo pensiero di addentarne uno e, quest’anno, in particolare sono i limoni ripieni di sorbetto gelato della Costiera Amalfitana a riscuotere successo. Non solo, anche i cugini d’Oltralpe ne vanno pazzi. Una moda che piace tantissimo ai parigini e ai turisti perché al gelato si unisce la frutta vera. Da pezzi piccoli come le fragole e ciliegie fino a frutta grande come l’ananas. Rinfrescanti e golosi, sarà complice la svolta salutista.
Si tratta di una alternativa che andava di moda negli anni Ottanta: appunto i fruttini ripieni, si impazziva per quella mezza noce di cocco che aveva il gusto esotico oppure per il classico limone. Questi i due grandi cavalli di battaglia. Ma per andare all’origine di questa passione - che appunto non è una novità - ma resta parecchio sfiziosa, soprattutto nella declinazione francese bisogna fare un salto nel passato, tornando in Italia. Precisamente nel Sud. Non è una storia recente infatti: i fruttini nascono nel 1962, in pieno boom economico e in una Italia povera ma bella che stava uscendo dalla Seconda guerra mondiale. L’ideatore è Matteo Napoli della Gelateria Matteo di Lancusi nel salernitano (che apre la gelateria nel 1958). Cosa fece Matteo Napoli? Una cosa semplice ma geniale: usare la frutta e riempirla di gelato fatto solo con la polpa della frutta stessa, senza aggiungere aromi e senza usare idrogenati.
Siamo nell’Italia del boom economico e dell’industria cinematografica, i fruttini piacciono a tutti. Erano ricercatissimi e apprezzati dai vip che arrivavano da tutto il mondo in Italia. Ma le mode passano e vanno a ondate, bisognerà attendere gli anni Ottanta per avere la riscossa dei fruttini nella versione di questo dessert o merenda rinfrescante nella versione limone, ovvero quella famosa e creata al Don Alfonso 1980. Da qui la storia di questi frutti gelati che restano fedelissimi a forma e sapore ma nella variante gelata, la conosciamo grazie alle produzioni industriali anche di alta gamma. Fino a poi restare relegati in un angolo, per i nostalgici. Fin quando il francese Cédric Grolet, star dei pasticceri con un seguito notevole sui social, se ne innamora facendoli tornare di moda, ovviamente nella sua versione differente dall’idea iniziale. È sufficiente fare una ricerca su Instagram impostando nella lentina >cgfruits per capire come sono le sue creazioni. Dalle clementine alle fragole: con tanto di video caricato lo scorso 20 giugno che mostra la creazione dei suoi fruttini. Tra quelli più innovativi quello al pompelmo e all’aloe vera.
Ma Grolet non è l’unico a creare i fruttini gelati. C’è una gelateria, Fruttini appunto a Saint Germain de Prés, che segue l’idea originale per la rivisitazione della frutta gelata. Usando la polpa della frutta fresca di stagione, si crea il gelato che viene usato per riempire la frutta vera. Che sia piccola o grande. E proprio nella frutta grande che c’è la novità assoluta. Una per tutte, gli appassionati di cioccolato di troveranno una fava di cacao gigante ripiene di gelato. Ma pure l’ananas e il frutto del drago (o pitaya) fino a datteri, nespole, kiwi, albicocche. Insomma c’è davvero per tutti i gusti, palati. Anche per chi non ama il gelato, l’idea sfiziosa legata alla frutta è un valido diversivo rinfrescante.
Dalle clementine alle fragole, dai limoni all’ananas anche se tra quelli più innovativi ci sono pompelmo e aloe vera
Un’alternativa italiana che andava di moda negli Ottanta torna come tendenza grazie al francese Cédric Grolet
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