L’INCONTRO
Giorgio Gori in visita al Jrc di Ispra
Giornata in provincia di Varese per l'europarlamentare

Giorgio Gori in visita oggi, venerdì 4 ottobre, al Joint Research Center di Ispra: l’europarlamentare bergamasco e vicepresidente della Commissione Industria, Tecnologia, Ricerca ed Energia ha in mattinata varcato le porte del più grande centro di ricerca europeo, a due passi da Varese e dal lago Maggiore.
Il Centro Comune di Ricerca rappresenta il terzo sito più grande della Commissione europea dopo Bruxelles e Lussemburgo. Fondato nel 1960, in seguito alla firma del trattato Euratom, attualmente è considerato uno dei principali campus di ricerca in Europa, dotato di numerosi laboratori e infrastrutture di ricerca all’avanguardia. È certamente il più grande, con oltre 170 ettari di estensione e una rete viaria interna di 36 chilometri, e dà lavoro a oltre 2000 persone.
Il ruolo del Centro è certamente fondamentale. La missione è fornire una base scientifica alle politiche dell’UE e della Commissione Europea: il JRC, infatti, realizza, analizza e dà un senso alle conoscenze scientifiche per sviluppare politiche dell’UE migliori, a beneficio della società e di noi tutti.
Dalla sicurezza dei veicoli alla sostenibilità, dai test sulle comunicazioni satellitari allo sviluppo di modelli per la gestione dei rischi e delle crisi legati a conflitti e catastrofi naturali: Gori ha dedicato tutta la mattinata alla visita del centro, acquisendo una prima conoscenza dell’attività che si tiene a Ispra.
«Questa mattina ho potuto visitare, a Ispra, in provincia di Varese, il Joint Research Centre della Commissione Europea, uno dei più importanti centri di ricerca al mondo - ha commentato Gori al termine della visita -. Fondato nel 1960, quando gli Stati europei decisero di creare laboratori di ricerca congiunta sull'energia nucleare, oggi il Centro svolge un ruolo fondamentale nel fornire una solida base scientifica alle politiche dell'UE. In particolare, si occupa di energia e gestione dei trasporti, ambiente e cambiamento climatico, salute e protezione dei consumatori, spazio, innovazione e crescita, nonché della sicurezza dei cittadini. Ci lavorano oltre 2.000 persone, in prevalenza ricercatori europei di altissimo profilo. A chi si chiede “cosa fa l’Europa per noi?” il JRC offre una risposta immediata e per certi versi sorprendente (per i più che non lo conoscono): in Italia, a pochi chilometri da Milano, migliaia di ricercatori approfondiscono i più rilevanti ambiti della conoscenza e dell’innovazione, danno sostanza scientifica all’attività regolatoria dell’UE e vigilano sulla nostra sicurezza attraverso le più sofisticate strumentazioni satellitari ed informatiche. Per chi crede nell’Europa la visita al centro è un bagno di fiducia».
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