ROMA
Giuli, 'abbiamo tolto l'Urss da Cinecittà'

(ANSA) - ROMA, 05 LUG - "Fino al 15 agosto 2024 Cinecittà era
un cratere estivo", oggi è "piena di produzioni: ci siamo appena
stati con la sottosegretaria Borgonzoni, felici uno accanto
all'altra - basta con le scemenze che fanno girare - a goderci i
risultati di una governance intelligente che in un anno ha tolto
l'Unione Sovietica da Cinecittà". Lo ha detto il ministro della
Cultura Alessandro Giuli alla festa di Fratelli d'Italia a Roma.
"Chi ci ha preceduto ha saputo chiedere i soldi. Ma la
trasformazione di Cinecittà nel più grande teatro del mondo, si
chiama Cacciamani, si chiama governance di centrodestra che
lavora in silenzio, e i risultati si vedono".
"Cinecittà secondo chi governa Roma - ha detto ancora Giuli
dal palco di Piazza Italia - è come se non esistesse. Era
governata come l'Unione Sovietica, solo burocrazia, lentezza,
controlli asfissianti da parte di nemici giurati della libertà
di intrapresa e di movimento" e invece "è uno dei posti più
importanti al mondo come teatri, luoghi che hanno costruito la
reputazione di Roma e dell'Italia cinematografica nel mondo".
Fino all'anno scorso, ha sottolineato il ministro, Cinecittà
era "un luogo dove realizzavano produzioni monotematiche frutto
di un'amministrazione per lo meno discutibile, e soprattutto era
sparita dai radar, in un vuoto di investimenti e reputazione.
Poi è arrivata la nuova Ad, Manuela Cacciamani, e la prima cosa
che ha fatto, dopo la due diligence, è stata cominciare
finalmente a dialogare con il ministero che rappresento e con il
ministero proprietario, il Mef".
Giuli ha citato un suo recente incontro con il Ceo di
Netflix, Ted Sarandos: "Cercavo di spiegargli l'importanza di
produrre in Italia storie legate alla nostra tradizione, lui
aveva capito che avremmo voluto cambiare il logo di Netflix. Era
un misunderstanding, ma lo avrebbe fatto pur di lavorare a
Cinecittà". E ancora Mel Gibson, ce ha visto a Matera, che "non
vede l'ora di andare a Cinecittà perché sa perfettamente che
cos'è e sa che abbiamo non solo l'idea di riformulare il tax
credit, per premiare le produzioni serie, quelle che non sono
fantasmatiche ma reali, ma anche di incoraggiare le opere prime,
i giovani che magari spendono poco ma producono valore e
ricchezza, i tanti Mel Gibson che magari non sanno ancora di
esserlo e sono usciti dal Centro sperimentale, guidato da
un'altra eccellenza, Gabriella Buontempo".
Con la nuova governance di Cinecittà, ha ribadito, "abbiamo
riempito i teatri di produzione, accelerato la spesa dei fondi
Pnrr e restituito a Cinecittà un ruolo da protagonista
nell'industria cinematografica mondiale. I risultati si vedono,
i soldi arrivano, le produzioni sono tante, non solo quelle
stellari".
L'impegno è anche a rilanciare via Veneto. "Conosco stilisti,
produttori di cinema di livello internazionale che mi chiedono
di farla diventare la vetrina di Cinecittà: la mia risposta è
stata 'dateci tempo, ora arriva anche un nuovo Comune'", ha
detto Giuli. (ANSA).
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