IL RACCONTO
I due Papi: tra documento storico, humor e dramma
Sul palco del Teatro Menotti di Milano il testo di McCarten. Dalla rinuncia di Benedetto XVI all’elezione di Francesco

Il testo teatrale di Anthony McCarten I due Papi, da cui è stato tratto anche il film con Anthony Hopkins e Jonathan Pryce su Netflix, sale sul palco del Teatro Menotti di Milano fino al 25 febbraio, nella traduzione di Edoardo Erba, con l’interpretazione di due grandi attori del panorama italiano quali Giorgio Colangeli, recentemente interprete anche nel film di Paola Cortellesi C’è ancora domani, e Mariano Rigillo, che ha avuto ruoli anche in Il postino e, in tv, in Ultimo e CentoVetrine, diretti da Giancarlo Nicoletti.
Lontano dall’essere una dissertazione teologica, I due Papi, ispirato a eventi reali, si muove fra documento storico, humor e dramma, ripercorrendo non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino. E, soprattutto, racconta la nascita di un’amicizia speciale e inaspettata fra due personalità fuori dall’ordinario: in un momento di svolta per la Chiesa cattolica, papa Benedetto XVI stringe infatti amicizia con il futuro papa Francesco.
Al centro di tutto, una domanda senza tempo: quando si è in crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza? Con la partecipazione di Anna Teresa Rossini, Ira Fronten e Alessandro Giova, con scene di Alessandro Chiti che riproducono dai giardini di Castel Gandolfo alla terrazza di San Pietro alla Cappella Sistina e hanno ricevuto il Premio Mulino Fenico per la migliore scenografia, costumi di Vincenzo Napolitano e Alessandra Menè e disegno luci e fonico di David Barittoni, lo spettacolo è stato accolto come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto e arriva al Menotti in prima milanese dopo tre stagioni di repliche in alcuni dei più importanti teatri italiani, dove ha riscosso un notevole successo.
Il testo teatrale di Antony McCarten è incalzante, profondo, avvincente e anche ironico e, come accennato, è stato anche adattato per il cinema ricevendo una nomination come miglior sceneggiatura agli Oscar, al Golden Globe e al Bafta. La produzione italiana è l’unica al mondo autorizzata dall’autore e per questa messa in scena Giancarlo Nicoletti ha ricevuto lo scorso anno il riconoscimento come miglior regista alla XIX edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez, mentre Giorgio Colangeli ha ricevuto quello come miglior attore. Al regista è stata riconosciuta la maestria nel dirigere uno spettacolo di grande forza emotiva scavando nell’animo degli attori.
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