GRAND GUIGNOL
I mostri di Milano rivivono sul palcoscenico

Via Bagnera, in pieno centro a Milano. La via più stretta della città ancora nota come Stretta Bagnera. Stretta e inquietante, non fosse altro perché collega due strade che portano alla luce uno degli omicidi di colui da molti ritenuto il primo serial killer italiano ed europeo: Antonio Boggia.
IL PRIMO SERIAL KILLER ITALIANO
Era un amministratore di condominio. In realtà personalità capace di sedurre per truffare e uccidere chi finiva vittima della sua capacità di “concupire”. Abitava in via Nerino, che proprio via Bagnera collega a via Santa Marta. Dove, al numero 7, viveva l’anziana Ester Maria Perrocchio, ritenuta la sua prima vittima. Era il 1862 quando fu scoperto: confessò permettendo di trovare i resti di quattro cadaveri fatti a pezzi. Antonio Boggia fu condannato a morte, accusato di una decina di omicidi, e fu giustiziato tra Porta Lodovica e Porta dei Misteri.
LA PRIMA STREGA
Per chi non ha paura di trovarsi davanti a una antica Milano noir, le tracce lasciate da fatti di cronaca nera ben sconcertanti non mancano. In piazza Sant’Eustorgio fu fondata nel 1250 la Santa Inquisizione di Milano: la prima strega condannata al rogo al Broletto di piazza Mercanti fu in realtà uno “stregone”, Gaspare da Valenza, giustiziato nel 1385. Ma altri sono i luoghi testimoni di esecuzioni legate a persecuzioni, processi ed esecuzioni cruente soprattutto di donne accusate di stregoneria: da San Lorenzo a corso di Porta Ticinese, da piazza Vetra al Verziere.
IL NOIR SOTTO FORMA DI SPETTACOLO
A ricostruire sotto forma di spettacolo «luoghi di Milano attraverso la cronaca nera e il true crime alla riscoperta di luoghi per noi quotidiani, ma ridando a loro nuova vita e al pubblico nuova consapevolezza per sviluppare un interesse per la città e la voglia di approfondirla e “gustarla” anche sotto questo punto di vista» ci ha pensato con uno spettacolo la compagnia Grand Guignol de Milan, come spiega il suo fondatore e direttore, l’attore e regista Gianfilippo Maria Falsina Lamberti. Proprio nella rassegna teatrale estiva al Castello Sforzesco hanno presentato con successo un loro lavoro, prodotto dal Teatro Spazio Tertulliano, “I mostri di Milano”.
LA TRADIZIONE DEL GRANGUIGNOLESCO
Dove, recuperando proprio la tradizione del teatro granguignolesco, si accompagna il pubblico in quattro storie collocate nei secoli scorsi, che hanno tinto in maniera noir e cupa Milano. Quella di Antonio Boggia, di Gaspare da Valenza per ricollegarsi all’Inquisizione, ma non solo.
GLI SCOMPARSI DI PARCO SEMPIONE
Le tinte cupe coprono anche, con il velo nero di una giovane vedova, il parco Sempione nel 1875, dove sarebbero spariti e mai più tornati ragazzi che si dice sarebbero stati attirati nella casa della fanciulla, e il manicomio milanese di Senatra, in corso XXII marzo, e di Mombello, con il “pietrificatore”, anatomista che si racconta sperimentò tecniche conservative sui cadaveri con la tecnica, appunto, della pietrificazione, «una scienza - prosegue Falsina Lamberti - che in Italia si è diffusa a fine Settecento: ma i pietrificatori hanno lavorato fino agli anni Sessanta.
GLI SPETTACOLI
In questi spettacoli diamo spunti che possono essere approfonditi, non giudizi: così si stimola il pensiero critico. Mi è sempre piaciuto raccontare questa città che spesso non vive il fascino del mistero. Raccontarla con storie che non avrei mai pensato e da cui iniziare un approfondimento, una ricerca, uno studio. Come in Milano città del diavolo, con aneddoti, appunto, del diavolo a Milano».
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