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I Pokémon? Spiegano l’evoluzione
I famosi mostriciattoli tascabili hanno le fattezze di animali. Willy Guasti: «Citandoli attiro l’attenzione di chi non ascolterebbe nulla di scientifico»

«Dai Pokemon sono tanti gli esempi che possono portarci a parlare di evoluzione e di mondo animale. I Pokémon, di per sé, sono tutti animali o simili: ci sono Pokémon ispirati a oggetti, ma la stragrande maggioranza ha fattezze riconducibili agli animali. E spesso non animali a caso, che forniscono solo l’ispirazione: a volte dal Pokémon si parte per far riferimento all’animale per aspetto, ma anche per comportamento e capacità. Per esempio, si sviluppano nello stesso modo degli insetti, che fanno una metamorfosi. E così si evolvono i Pokémon. L’evoluzione è fondamentale per i Pokémon, li rende più forti: è un po’ diversa da quella che è l’evoluzione nel mondo animale, ma è una metamorfosi riconducibile ad alcuni animali che conosciamo. Per esempio ce ne sono ispirati dai bruchi, che si evolvono in crisalidi e poi in farfalle, oppure dai girini che diventano rane». Willy Guasti è divulgatore scientifico, laureato in Scienze Naturali all’Università di Firenze con una tesi sui dinosauri, autore di programmi tv, collaboratore di diverse realtà museali italiane legate al mondo delle scienze naturali, autore e fondatore del progetto di divulgazione scientifica Zoosparkle, dedicato ad animali, evoluzione e paleontologia tra i più seguiti in Italia. Sarà lui a guidare nella Scienza dei Pokémon. Un viaggio affascinante tra biologia, evoluzione e il mondo dei mostriciattoli tascabili domenica 23 marzo alle 14 al Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio e Induno Olona. «Nella mia attività – spiega Guasti – cerco di parlare di animali sia viventi sia estinti: qualche volta cerco anche nella cultura pop per parlare dei temi che affronto per lavoro. E citare i Pokémon per parlare di evoluzione nel mondo biologico riesce a catalizzare l’attenzione anche di chi lì per lì non ascolterebbe qualcosa di scientifico». E l’evoluzione che assomiglia a quella dei bruchi o dei girini è solo un esempio di come questi “mostriciattoli” si ispirino in maniera forte al mondo animale. «Ci sono Pokémon con dimorfismo sessuale – prosegue Guasti -, con differenze tra maschio e femmina. Pyroar è ispirato ai leoni maschi, ha la criniera. Ma ci sono anche altri esempi abbastanza evidenti, per esempio addirittura nelle interazioni, con Pokémon che interagiscono fra loro in modo simile agli animali a cui si ispirano». E poi ancora Pokémeon ispirati allo sbiancamento dei coralli, «fenomeno che purtroppo si svolge sotto i nostri occhi, legato alla crisi climatica, al riscaldamento dell’Oceano con i coralli che perdono colore e a volte muoiono», ma anche, nelle diverse “Generazioni”, animali che si ispirano di volta in volta a un determinato Paese.
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