ESTATE
I raggi amici per una tintarella perfetta

Si sa, quando inizia l’estate resistere alla tentazione di mettersi sotto il sole e lavorare sulla tintarella è irresistibile. E non solo per una semplice questione di vanità: il sole fa davvero bene al corpo e alla mente. Esporsi alla luce solare, infatti, migliora l’umore. Molti studi hanno dimostrato come la serotonina prodotta dal cervello – una componente chimica che controlla l’umore e a cui si associa una sensazione di felicità – sia direttamente collegata alla quantità di luce a cui è stato esposto il corpo durante il giorno. La mancanza di sole, inoltre, può provocare la Depressione Stagionale o SAD, uno stato in cui possono manifestarsi depressione, affaticamento cronico e mancanza di energie. Per il corpo, poi, è fondamentale anche la vitamina D, che mantiene le ossa sane, riduce il rischio di depressione e che viene stimolata proprio dall’esposizione solare. Come si suol dire, però, “non è tutto oro quel che luccica” e al sole bisogna fare davvero molta attenzione, specialmente per evitare tutti i rischi legati a raggi UV e IR. La luce del sole, infatti, emette dei raggi ultravioletti e infrarossi, che possono penetrare in profondità nella pelle e causare danni alle cellule. Non si tratta solo di radicali liberi, rughe e macchie: mettersi al sole senza un’adeguata protezione può provocare il cancro alla pelle. In effetti, l’abbronzatura non è altro che il modo con cui il corpo si difende dal sole. La melanina, infatti, ha il compito di proteggerci dai raggi ultravioletti. Purtroppo, però, solo il 5% viene riflesso, mentre il resto penetra nei tessuti, riflettendosi sulle cellule. Ed è proprio questa una delle cause dello stress ossidativo: lo squilibrio tra la produzione di radicali liberi e la capacità del corpo di neutralizzarli con gli antiossidanti, infatti, provoca invecchiamento e macchie scure. Tra i danni a breve termine dei raggi del sole, però, ci sono anche scottature solari, irritazioni e allergie. Questo, ovviamente, non significa rinunciare a prendere il sole e a lavorare sulla tintarella: la chiave, infatti, è essere responsabili e affrontare le ore sotto il sole con la giusta protezione. La prima cosa da sapere è che l’intensità dei raggi UVB varia nel corso della giornata, mentre i raggi UVA sono costanti. Ecco perché la classificazione dell’SPF si basa sulla protezione che può fornire contro i raggi UVB. Non per niente, infatti, i filtri che tutelano anche dai raggi UVA vengono definiti “ad ampio spettro”. Perché la protezione solare sia efficace, però, occorre prestare particolare attenzione all’applicazione: i filtri, infatti, devono essere massaggiati con cura su viso e corpo almeno 30 minuti prima dell’esposizione e riapplicati con cura ogni 2 ore o dopo ogni bagno.
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