NOTE DAL VIVO
Il Tre tra rap e melodia
Il cantante sul palco del Fabrique
Ogni generazione ha i suoi modelli, o forse, semplicemente, presenta una sua specifica predisposizione verso certo modelli. Anche in musica, anche nel mainstream. Magari è proprio per questo che diventa più che stimolante analizzare la figura di Il Tre, uno dei prototipi della star da classifica italiana degli anni Venti di questo secolo. Un rapper dal profondo animo pop, la cui figura ammicca e al contempo si discosta dalle logiche machiste. Tatuaggi e faccia d’angelo, messaggi diretti e, insieme, porte aperte al sentimento. La prossima occasione per conoscerlo dal vivo è la data che il cantante classe 1997 ha in programma al Fabrique di Milano martedì 16 alle 21.
Il Tre, pseudonimo del romano Guido Luigi Senia, è quindi un insieme di contraddizioni ben smussate, coniugate in un’immagine pubblica e musicale che si sta rivelando vincente. Vagamente emo, un po’ sognatore, ma non svincolato dal contesto performativo del rap, che alla fine fa della franchezza il mezzo tramite cui comunicare al proprio pubblico senza troppi fronzoli. Ed è proprio così il suo pop. Non cerca l’intellettualismo più ricercato, mira alla sostanza.
Eppure, al contempo, non punta nemmeno sulla potenza abrasiva dei sottogeneri più street del rap. È una visione edulcorata, dettata da un songwriting sensibile ma non originalmente poetico. È l’emblema di un nuovo modo di unire rap e melodia che ha tanti esponenti in Italia: da Bresh ad Alfa, da Olly a Chiello, fino a pionieri (se così si possono chiamare) come Irama e Franco 126.
La commistione piace a pubblico e mercato nazionali, e Il Tre sta cavalcando egregiamente l’onda del successo. Nell’ultimo lustro, il nostro si è d’altronde segnalato come uno dei più rilevanti rappresentati del pop, ponendo la proverbiale ciliegina sulla torta alla sua ascesa proprio l’anno scorso, quando partecipò al Festival di Sanremo 2024 con il brano Fragili. In quel frangente si era delineata la collaborazione con Fabrizio Moro, con cui aveva duettato durante la serata cover. Con il cantautore, Il Tre ha inciso poco tempo fa Prima di domani, comparso poi nel disco Non ho paura di niente, rilasciato da Moro poche settimane fa. Nel mentre, Senia aveva pubblicato gli inediti Cani randagi e Paura di me, ma soprattutto, a inizio novembre, il suo terzo album in studio Anima nera. La scaletta del live meneghino proporrà un focus particolare su molte delle undici tracce di questo progetto discografico (preannunciato dall’estratto Litorale), anche se è scontato aspettarsi altre canzoni tratte dai precedenti Ali e Invisibili. Si diceva che assistere al concerto del Fabrique de Il Tre potrebbe essere un modo per conoscerlo, ma forse anche per capire che cosa cercano le nuove generazioni nei propri ascolti musicali di tutti i giorni, sempre più liquidi e talvolta distratti. Cercano, ovvero, esempi che provvedano a quel che di sicurezza che oggi manca a tanti aspetti della nostra socialità, ma che evitino schemi predefiniti, tentando strade più sfumate a costo (forse) di una certa vacuità contenutistica. Ma appunto, non si tratta di giudicare. Bensì di osservare e, si spera, comprendere.
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